Medicine false: arrivano le condanne

Arrivano le condanne del processo sui “medicinali falsi” andato in scena in Benin. Quattro anni di carcere sono stati comminati a cinque dirigenti di società farmaceutiche colti in flagrante e ritenuti colpevoli di attività illegali e di vendita di medicine contraffatte. 

Condanne

Oltre al pagamento di una multa di 10 milioni di franchi Cfa, i responsabili dovranno pagare, in solido con lo Stato, risarcimenti per circa 100 milioni di franchi Cfa. Gli stock di medicinali falsi sequestrati saranno distrutti.

Processo storico

Il processo è stato molto seguito in altri Paesi africani e in Francia, dove hanno sede alcune delle società, tra cui la Promopharma, coinvolte nello scandalo. Il verdetto viene definito “esemplare” da media e organizzazioni della società civile poiché riguarda i “pesci grossi“. All'appello mancava un altro accusato, Mohammed Atao, latitante, mentre altri imputati di secondo piano sono stati rilasciati.

Il fenomeno

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel mondo un medicinale su dieci è falso, un dato che in Africa sale a sette. “E' impossibile dissociare la falsificazione dall'esercizio illegale della professione di farmacista al circuito sbagliato di approvvigionamento. Ad ogni modo siamo di fronte a prodotti di cui non possiamo garantire la qualita'” ha denunciato Emilienne Yssibi Pola, segretario generale dell'ordine dei farmacisti in Camerun.

Lotta difficile

Il traffico di medicinali contraffatti non si ferma nonostante le politiche comuni approvate dai Paesi dell'Africa occidentale e centrale. La cooperazione doganale allacciata dall'Organizzazione mondiale delle dogane (Omd) con 18 Paesi africani sta dando i suoi frutti con 260 milioni di medicinali fuori legge sequestrati nei mesi scorsi. La maggior parte dei prodotti incriminati provengono da India e Cina, raggiungono i principali porti africani, tra cui Cotonou, per poi essere distribuiti sul continente.

Il meccanismo

“Le dogane fanno il loro lavoro ma poi i medicinali intercettati vengono consegnati alle autorità sanitarie che non sempre procedono alla loro distruzione. Col pretesto che i farmaci mancano, questi vengono immessi sul mercato, dimenticandosi del fatto che sono pericolosi” sottolinea Sandra Waynes, esperta tecnica dell'Omd. Peggio ancora, in molti casi questi farmaci alimentano un vero e proprio traffico con il beneplacito e persino la collaborazione di enti pubblici, come nel caso del Benin.

Vuoto normativo

Altri esperti del settore denunciano una mancanza di volontà politica seria per arginare il fenomeno, che si traduce in un totale vuoto giuridico per contrastarlo. In Africa, come in molte altre regioni del mondo, non esiste una legislazione specifica su questo business illegale. “Il medicinale è uno strumento politico. In Mali la vendita illecita di farmaci non è considerata un crimine, pertanto i trafficanti rischiano soltanto pochi mesi di carcere” riferisce Abdoulaye Keita dell'ordine dei farmacisti maliani.