Macedonia, blitz dei conservatori in parlamento: oltre cento feriti

Caos a Skopje dove si sono verificati violenti scontri all’interno del Parlamento. Centinaia di attivisti di destra hanno fatto irruzione nella sede del governo, occupandolo prima dello sgombero forzato della polizia. Durante le operazioni oltre 100 persone sono rimaste ferite.

L’irruzione

Il blitz dei conservatori di destra è scattato come segno di protesta per l’elezione alla presidenza dell’Assemblea di un membro del partito della minoranza albanese. Secondo fonti del ministero dell’interno, oltre cento persone sono rimaste ferite negli scontri, fra i quali diversi deputati e 22 poliziotti. Tra i feriti anche Zoran Zaev, leader dell’opposizione socialdemocratica al quale il presidente Gjorgje Ivanov si rifiuta di affidare l’incarico di formare un nuovo governo per un suo accordo di coalizione con i partiti della minoranza albanese, considerato una minaccia alla sovranità e unità della Macedonia.

Tre ore per sgomberare il Parlamento

La polizia ha impiegato tre ore per sgomberare il parlamento e consentire ai medici di intervenire. Zaev è stato ripreso e fotografato con il volto coperto di sangue. Il presidente macedone Gjorge Ivanov ha convocato tutti i leader di partito per una riunione nel suo ufficio allo scopo di calmare la situazione e trovare una soluzione alla crisi politica, ma al momento solo Vmro-Dpmne ha accettato l’invito. Da più di due mesi Ivanov si rifiuta di dare ai socialdemocratici e ai principali partiti della minoranza albanese l’incarico di formare un governo, sostenendo che l’alleanza (che a dicembre conquistò la maggioranza con 67 seggi su 120) mette in pericolo l’integrità dello Stato.