Liberato Joshua Wong, catene umane davanti alle scuole

L'attivista di Hong Kong pro-democrazia Joshua Wong è stato rilasciato su cauzione è potrà recarsi in Germania e Usa, restando all'estero da oggi fino al 23 settembre. Wong, 22 anni e già leader della “movimento degli ombrelli” del 2014. Wong era stato arrestato a fine agosto, poi liberato e qualche giorno fa si era recato a Taiwan per incontrare i politici e tenere discorsi sulla lotta per la democrazia di Hong Kong. Proprio al rientro dall'isola è stato fermato. A darne notizia lui stesso che ha anche precisato: “Dovrei essere rilasciato dopo un'udienza domani mattina”, ovvero oggi stesso, Era accusato di aver violato i termini della libertà condizionata decisa dopo l'arresto di agosto. La Eastern Court, tuttavia, ha riconosciuto oggi che le violazioni erano legate alla documentazione inaccurata, malgrado la corretta lettura dei termini del rilascio fatta in udienza.

Gli scontri

Le scuole e gli studenti sostengono il movimento. Dopo i violenti scontri del fine settimana, questa mattina migliaia di studenti stanno formando catene umane nelle scuole di Hong Kong in solidarietà con i manifestanti pro democrazia. Una protesta silenziosa,che giunge mentre il governo dell'ex colonia britannica denuncia il “comportamento illegale dei manifestanti radicali” e chiede ai governi stranieri di “non interferire in alcun modo negli affari interni” di Hong Kong. Ieri migliaia di manifestanti hanno marciato pacificamente verso il consolato degli Stati Uniti per chiedere il sostegno di Washington, sventolando bandiere americane ed esibendo uno striscione con scritto in inglese: “President Trump, please liberate Hong Kong” (presidente Trump, per favore libera Hong Kong). Ma subito dopo alcuni di loro hanno vandalizzato le stazioni della metropolitana, appiccato fuochi e bloccato il traffico, e la polizia ha reagito sparando gas lacrimogeni.  I manifestanti – che ieri hanno concluso il 14° fine settimana di protesta contro il governo di Carrie Lam – hanno consegnato un documento al consolato americano. Un appello a Donald Trump perché “punisca” i funzionari di Hong Kong colpevoli di aver sottratto le libertà fondamentali nell'ex colonia britannica revocando i visti per gli Stati Uniti ai cittadini o addirittura congelando i beni posseduti in terra americana.