“La Turchia non può entrare nell'Ue”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, volato in Francia per tentare di placare le tensioni e cercare di riaprire un dialogo con l'Europa, si è visto chiudere le porte dell'Unione dal presidente Macron, il quale, nel corso della conferenza stampa congiunta all'Eliseo con il suo omologo turco, ha proposto un “partenariato” tra la Turchia e l'Ue, in mancanza di un'adesione, per “assicurare l'ancoraggio” del Paese e dei suoi cittadini all'Europa. Una posizione molto simile a quella assunta dalla Francia ai tempi della presidenza di Nicolas Sarkozy. “Bisogna vedere se non possiamo ripensare questa relazione non nel quadro del processo di integrazione ma forse di una cooperazione, di un partenariato con la finalità di garantire l'ancoraggio della Turchia e del popolo turco nell'Europa e di fare che il suo avvenire si costruisca guardando all'Europa e con l'Europa”. Il leader francese ha riconosciuto che il processo di integrazione della Turchia non registra più “alcun progresso”. “E' evidente – ha aggiunto Macron esprimendosi al fianco di Erdogan all'Eliseo – che dobbiamo uscire dall'ipocrisia su una progressione” attualmente “impossibile”. “L'Ue non ha sempre fatto bene con la Turchia, perché ha lasciato credere che certe cose erano possibili quando invece non lo erano”. 

La lotta al terrorismo

“Sul piano bilaterale, regionale e internazionale abbiamo interessi comuni e numerose sfide da affrontare insieme: la prima è lotta al terrorismo, e su questo tema la nostra cooperazione è esemplare”, ha detto il presidente francese. “Continueremo questa lotta insieme con partenariati rafforzati“, ha aggiunto Macron che dinanzi ad Erdogan ha detto, tra l'altro, di considerare il Pkk come una organizzazione terroristica. Quanto all'Isis, “siamo sul punto di vincere spero nelle prossime settimane”, ha ribadito Macron, dicendo che nel dopoguerra bisognerà lavorare insieme per “costruire la pace e a stabilità della Siria” con “un processo di transizione scelto dal popolo siriano in cui tutte le voci saranno rappresentate e potranno esprimersi”.

La replica di Erdogan

Continueremo la nostra lotta contro l'Isis, lo faremo in modo intenso“. Il leader turco ha affermato che Ankara continuerà a “aiutare i rifugiati siriani” perché “è un dovere di umanitario”. Poi ha aggiunto: “Il terrorismo non nasce così, da solo, ci sono anche i giardinieri del terrorismo: uomini di pensiero, di idee, che scrivono nei giornali. Sono loro che portano l'acqua al mulino” del terrorismo. “Abbiamo avuto 35.000 martiri del terrorismo, spero che la Francia non paghi mai questo tributo”. Poi Erdogan si è detto “stanco” di “implorare” l'ingresso della Turchia nell'Unione europea.

Prima di giungere in Francia, Erdogan, come riferito da Le Figaro ha espresso la propria volontà di ricucire con l'Europa, dopo le forti tensioni seguite al fallito golpe del 2016. Ma non mancano le critiche. “E' necessario che i Paesi Ue siano inflessibili” dinanzi al leader turco, avverte l'Ong Reporters sanas frontières (Rsf), riferendosi, tra l'altro, ai giornalisti arrestatati e alla situazione della stampa nel Paese.  

Il ruolo dell'Italia

Anche l'ambasciatore d'Italia in Francia, Giandomenico Magliano, accompagnato da un addetto militare, è presente all'Eliseo a Parigi nel quadro della visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dall'omologo francese Emmanuel Macron. Il diplomatico italiano firmerà, per l'Italia, un accordo in materia di Difesa missilistica tra il consorzio franco-italiano Eurosam-Mdba, e la Turchia. Intervistato dal Lci, Erdogan aveva detto che tra “Francia, Italia e Turchia abbiamo una cooperazione a tre nel settore dell'industria della Difesa, penso che questo sia molto importante, anche riguardo alla solidarietà tra i nostri Paesi“.