La proposta di Trump: “Armare gli insegnanti”

E'ormai un fiume in piena il dibattito sulla compravendita delle armi negli Stati Uniti. Dopo la strage di Parkland, in Florida, il dissenso dell'opinione pubblica sulla facilità di accesso a fucili e pistole si è fatto decisamente più accentuato, tanto da costringere il presidente Trump a venire incontro, almeno in parte, alle richieste delle famiglie dei 17 studenti uccisi e dei loro compagni sopravvissuti al fuoco del killer Nikolas Cruz. Alla Casa Bianca è andata così in scena una cosiddetta “sessione d'ascolto”, organizzata dal presidente per confrontarsi con studenti, genitori e insegnanti della Marjory Stoneman Douglas High school: un momento di forte confronto, certamente poco avvezzo ai rigori della White house ma, senza dubbio, di grande emotività e umanità.

Insegnanti armati? “Esamineremo”

Davanti al presidente Trump si susseguono, man mano, le testimonianze più diverse, ognuna intessuta con un filo rosso tracciato dal dolore, a unire le esperienze di coloro che le hanno riportate. Amici, genitori, fratelli: molti dei rappresentanti civili presenti alla Casa Bianca, in quel massacro hanno perso qualcuno di speciale e, ora, il loro obiettivo è stimolare l'attenzione sul fenomeno del commercio di armi, business che, ormai da troppo tempo, si è rivelato mortale. Un padre presente all'incontro, ha spostato per un attimo l'attenzione sul giovane assassino, spiegando che “se non è grande abbastanza per comprare una birra non dovrebbe nemmeno essere in grado di comprare un'arma”. Il nocciolo del discorso è dunque sempre lo stesso: limitare, se non vietare, l'accesso alle armi, specie ai più giovani. Un obiettivo per raggiungere il quale sono state proposte diverse soluzioni, tra cui quella, piuttosto curiosa, di “armare” l'insengante: “La esamineremo con attenzione – ha detto il Tycoon -. Capisco che è un'ipotesi controversa, ma siamo qui per ascoltare”.

Ipotesi dibattuta

 “Se ci fossero insegnanti esperti di armi, potrebbero porre fine a un attacco molto velocemente”, ha spiegato il presidente, mostrandosi piuttosto aperto a questo tipo di soluzione. Un'idea “semplice”, quella attualmente al vaglio, che si propone di educare gli insegnanti a, per così dire, “essere pratici” di questi strumenti. A ogni modo, nonstante l'apertura di Trump (e la promessa, ribadita, di maggiori controlli sull'acquisto), non sono certo mancate le reazioni contrastanti: l'ipotesi formulata durante il colloquio ha immediatamente incontrato il dissenso di molti dei presenti, concordi nel ritinere come un insegnante in possesso di un'arma possa essere controproducente: “Gli insegnanti – ha spiegato una mamma –  vanno piuttosto armati di conoscenza per prevenire queste stragi, per identificare i ragazzi a rischio prima che arrivino a quel punto. Per favore – ha detto rivolgendosi direttamente al Papa, pococ prim durante l'incontro con il presidente alla Casa Bianca – parliamo di prevenzione. Aiutiamo la gente prima che arrivi al punto di fare una strage.