La promessa di Macron: “Taglio delle tasse”

Non ci sarà il ripristino della patrimoniale. Su questo punto non torna indietro il presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha ribadito ancora una volta il suo diniego a quella che, ormai da mesi, è la principale richiesta del movimento dei Gilet gialli. Il capo dell'Eliseo, a ogni modo, ha annunciato quello che sarà un importante “taglio dell'imposta sul reddito per i lavoratori e la classe media”, richiedendo comunque ai francesi di “lavorare di più”, così da permettere al governo di varare il taglio delle tasse. Nel suo discorso alla Salle des Fetes, Macron si presenta alla Nazione a ormai due anni dalla sua elezione, facendo il punto delle riforme che la Francia ormai si aspetta da lui, in una giornata che peraltro ha visto il sorpasso delle preferenze nei confronti del partito rivale di Marine Le Pen, per il quale il presidente non fa drammi: “Governare è anche essere impopolari”.

Sgravi alle imprese

Il presidente si dice sicuro di voler “continuare le trasformazioni della Francia”, promettendo un cospicuo investimento degli impegni del governo su una corposa riforma costituzionale, parlando di una quota del 20% di deputati da introdurre nell'Assemblea nazionale, portando il numero dei parlamentari a una riduzione di circa il 25-30%. Per quanto riguarda il voto dei cittadini, Macron ha annunciato l'abbassamento delle firme necessarie ai Referendum initiative partagéé a un milione, decretando al contempo l'ennesimo “no” al conteggio delle schede bianche o al voto obbligatorio, fra le principali richieste dei Gilet gialli. Per quanto riguarda i finanziamenti, il capo dello Stato ha parlato di una sensibile riduzione degli enti, prendendo da qui le risorse necessarie al varo delle riforme, senza però rivelare quali saranno considerati “inutili”, paventando solo una riforma dell'Ena, la “scuola dell'élite”.

“Lavorare di più”

Da qui, però, passa anche larichiesta di Macron ai francesi a “lavorare di più”: un punto sul quale ci saranno inevitabili rimostranze ma che il presidente prova a supportare coi numeri, spiegando che i lavoratori francesi sono impegnati meno rispetto a quelli dei principali Paesi europei. Dal momento che, come annunciato, non verrà toccato l'orario di lavoro (35 ore settimanali) la soluzione sarebbe un allungamento della durata contributiva, argomento sul quale il presidente non ha rilasciato ulteriori spiegazioni. Al momento l'età pensionabile è a 62 anni ma, a quanto pare, nemmeno quelle verrà toccata.