La presidente Casellati è a Washington

Maria Elisabetta Alberti Casellati è arrivata a Washington, pronta a svolgere alcuni incontri istituzionali ad alto livello con esponenti dell'amministrazione americana fra la capitale e New York. Trascorsi quasi quattro mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo, un rappresentante del nuovo organigramma politico, nello specifico la seconda carica dello Stato, si reca quindi negli States in visita ufficiale precedendo anche il premier Conte, invitato da Trump nel corso del G7 canadese di qualche settimana fa. Agenda fitta per la presidente del Senato che, dopo un incontro con l'ambasciatore italiano e alcuni esponenti dell'amministrazione federale a Villa Firenze, inizierà la sua tre giorni di incontri istituzionali che, come base, avranno il tema migranti e il ruolo italiano all'interno della Nato.

Tema Nato

Alla vigilia della partenza, Casellati aveva rilasciato un'intervista al Corriere della sera, nella quale aveva spiegato che “la questione finanziaria è solo uno dei temi che investe il futuro della Nato. Un futuro che appare sempre più centrale rispetto all’evoluzione degli scacchieri internazionali”. Un riferimento anche e soprattutto al tema dell'immigrazione: “Penso ad esempio al Mediterraneo, all’emergenza rappresentata dai flussi migratori fuori controllo e alla minaccia del terrorismo. Tengo a precisare che nonostante la non facile congiuntura, l’Italia si è impegnata nel tener fede ai propri impegni economici, ma che le cifre di per sé non evidenziano la riconosciuta eccellenza del nostro contributo alle diverse operazioni”. Un'emergenza, quella migratoria, durante la quale “l'Italia è stato il Paese più accogliente” anche se, precisa la presidente, “siamo stati lasciati troppo soli”.

“Migranti? Italia lasciata sola”

Restando parzialmente in tema migrazioni, la visita americana di Casellati quasi coincide con l'approvazione da parte della Core suprema del 'travel ban', il provvedimento con il quale il presidente Trump limiterà l'accesso negli Usa di persone da Paesi a maggioranza musulmana. Ma è la questione migranti a restare calda nel nostro Paese, specie all'indomani della serie di polemiche legate all'attracco di navi cariche di profughi: “Dagli hotspot a una maggiore presenza ed efficacia della cooperazione internazionale, sono diversi gli aspetti che nell’immediato saranno al centro delle scelte anche dell’Onu. L’Italia può rivendicare quanto fatto in questi anni. Siamo stati e restiamo i più accoglienti, ma lasciati troppo soli a fronteggiare flussi che derivano da fenomeni contingenti e da situazioni economiche strutturali”. Poi precisa: “La distinzione tra richiedenti asilo politico e migranti economici è il vero tema che dovrebbe essere affrontato. A tutti i livelli”.

Programma denso

Come detto, l'agenda sarà piuttosto colma per la presidente del Senato che, dopo il ricevimento nella sede dell'ambasciatore italiano Varricchio intratterrà dei colloqui con la leadership del Congresso e con vari presidenti delle commissioni del Senato americano. Nella giornata di domani, tappe al Campidoglio e alla Biblioteca giuridica del Congresso, prima del trasferimento a New York dove incontrerà il presidente dell'Assemblea generale dell'Onu, Miroslav Laják, e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Fra gli appuntamenti del denso programma di viaggio, l'inaugurazione del padiglione Italia del Summer Fancy Food, una visita a Wall Street e un'altra a Ground Zero, dove deporrà una corona di fiori davanti al Memoriale dedicato alle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001.