La Macedonia del Nord verso la Nato

La Macedonia del Nord si risveglia il giorno dopo la tornata elettorale ad un passo dall’ingresso nella Nato e nell’Ue. La vittoria registrata nelle elezioni presidenziali di ieri dal candidato di centro-sinistra socialdemocratico Stevo Pendarovski (che con il 51,7% dei voti ha battuto il candidato nazionalista di centro-destra Gordana Siljanovska-Davkova) ratifica di fatto l’accordo di Prespa attraverso il quale, pochi mesi fa, il premier greco Tsipras e quello macedone Zaev hanno posto fine all’annosa questione della denominazione del Paese. La campagna elettorale che ha preceduto il ballottaggio, infatti, è andata sviluppandosi lungo questa tematica decisiva per sancire l’ingresso di Skopje nelle strutture occidentali: favorevole all’accordo il neo-Presidente Pendarovski, mentre l’avversaria Siljanovska-Davkova aveva già minacciato di portare la questione all’attenzione del Tribunale Internazionale dell’Aia.

Le congratulazioni di Stoltenberg

Pendarovski è un profilo proveniente dal mondo accademico (professore di relazioni internazionali all’American University di Skopje) nonché consulente politico da sempre vicino alle cancellerie occidentali. Ha lavorato, in passato, per due presidenti macedoni, sia di destra che di sinistra. Nel 2014 venne sconfitto alle presidenziali proprio dall’ex presidente Gjorge Ivanov. Nonostante il ruolo del Presidente in Macedonia sia del tutto rappresentativo, è da rimarcare l’unione di intenti filo-occidentale che può ora sancirsi tra il premier Zaev e Pendarovski. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, non si è trattenuto dal complimentarsi con il vincitore tramite il suo profilo Twitter, augurandosi una felice transazione di Skopje all’interno dell’Alleanza Atlantica in qualità di 30esimo membro. L’ingresso della Macedonia del Nord nella Ue e nella Nato andrebbe ad alterare nuovamente gli equilibri nell’area balcanica, quasi interamente nella sfera di influenza occidentale.