“La lotta all'Isis continua”

La guerra all'Isis in Iraq non è ancora finita ma presto cambieranno le modalità di scontro con i miliziani. Lo ha detto il vicepresidente Iyad Allawi durante un incontro con una delegazione dei media del Kuwait a Baghdad. Allawi ha spiegato che la lotta contro il sedicente Stato islamico sarà portata avanti con azioni mirate di intelligence e anti terrorismo, che prenderanno il posto delle operazioni militari su larga scala

La strategia

Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa ufficiale Kuna, il vicepresidente iracheno ha detto che l'ideologia estremista deriva dalla violenza settaria in corso nel Paese e ha indicato la lotta alla corruzione diffusa e alla cattiva amministrazione come via maestra per risolvere i conflitti etnico-sociali in corso in Iraq. Nel frattempo, Allawi ha acclamato la capacità e la saggezza del Kuwait di affrontare “grandi dilemmi politici“, aggiungendo che “nonostante la sua dimensione geografica, ha una forte posizione morale nella regione e nel mondo”. 

Gli ultimi attacchi

Lo scorso 9 dicembre il premier Haidar al Abadi ha annunciato in pompa magna la sconfitta del Califfato nel Paese. Una vittoria frutto della riconquista di Mosul e di altre roccaforti strategiche occupate dagli jihadisti. Per prevalere sulle singole sacche di resistenza, invece, servirà più tempo. Lo dimostrano gli attacchi compiuti ogni settimana contro forze della polizia e civili.Secondo i dati della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Iraq (Unami), a dicembre, almeno 69 persone sono state uccise nel Paese mediorientale e 142 sono rimasti ferite in atti di terrorismo o a seguito di scontri armati. Nelle ultime ore, fra l'altro, si sono verificati almeno due attentati a Baghdad, per un bilancio provvisorio di due vittime. Il primo è avvenuto nel distretto di al-Jihad, dove è esplosa un'autobomba che ha provocato la morte di un funzionario del ministero del Commercio. Il secondo si è verificato sempre nel quadrante occidentale della capitale.