La Francia proroga lo stato di emergenza fino al 15 luglio 2017

Con 288 voti a favore e 32 contrari – quelli della sinistra radicale e gli ecologisti – l’Assemblea Nazionale francese ha votato per la proroga dello stato di emergenza fino al 15 luglio 2017, in modo da coprire il lungo periodo elettorale, le presidenziali (23 aprile e 7 maggio) e le legislative (11 e 18 giugno). Per domani è attesa la votazione in Senato: se la proroga dovesse ricevere abbastanza voti, verrà resa operativa immediatamente. Questo significherà per la Francia il più lungo periodo di stato di emergenza – 20 mesi – da quando lo speciale dispositivo di legge fu creato, durante la guerra in Algeria.

La proroga delle leggi di eccezione è stata votata nella notte e la Camera bassa francese ha apportato solo una modifica alle norme sugli arresti domiciliari in seguito ai dubbi espressi dal Consiglio di Stato. I saggi hanno chiesto che il limite di una misura cautelare ai domiciliari sia di 12 mesi invece dei 15 attuali. Di circa 400 persone che sono state condannate ai domiciliari – molte di loro anche solo in via amministrativa, ossia senza processo – circa 40 lo sono da più di un anno. Inoltre il Consiglio di stato ha anche espresso le sue preoccupazioni riguardo una “durata eccessiva” dello stato di emergenza, sottolineando che questa misura di eccezione “deve restare temporanea”.

Con la presidenza di Hollande, soprattutto in seguito ai molti attentati che hanno sconvolto la Francia, lo stato di emergenza si è “arricchito” di molte leggi: c’è una nuova “incriminazione individuale terroristica” che permette alle forze dell’ordine di intervenire nella fase di preparazione di un attentato, anche sulla base di semplici intenzioni; il governo ha varato una riforma dei servizi che rende possibile la sorveglianza di soggetti sospetti, anche al di fuori delle decisioni giudiziarie; le pene per terrorismo sono state inasprite e i condannati non potranno accedere alla riduzione dei tempi di carcere come gli altri detenuti.

Il nuovo ministro dell’Interno, Bruno Le Roux, succeduto a Bernard Cazeneuve dopo la sua elezione a premier, ha commentato la proroga dello stato di emergenza – in vigore in Francia dal 13 novembre 2015, giorni degli attentati di Parigi in cui persero la vita oltre 130 persone – sottolineando che ancora oggi “la minaccia è forte” e ha ricordato come nel “2013 fu sventato un attentato, nel 2016 ben 17”. Inoltre Le Roux ha annunciato il dispiegamento di un ulteriore contingente di militari che avranno il compito di assicurare protezione alla popolazione durante le feste natalizie e quelle di fine anno.