“La crisi politica è stata una sveglia”

La crisi politica in Libano è stata “una sveglia per ciascuno di noi perché cerchiamo prima di tutto gli interessi del Paese”. Lo ha detto il premier Saad Hariri in un messaggio alla conferenza annuale delle banche arabe, che si svolge a Beirut. Hariri, dimessosi a sorpresa il 4 novembre da Riad criticando duramente l'Iran e il movimento sciita libanese Hezbollah, suo alleato, è tornato nella notte tra martedì e mercoledì nella capitale libanese e ha accettato di sospendere la sua decisione in attesa di negoziati tra le fazioni politico-confessionali che saranno avviati dal presidente della Repubblica Michel Aoun. “Dobbiamo cercare tutti i modi per permettere al Libano di avere una vera politica di distanza (dai conflitti regionali), non solo a parole ma nelle azioni“, ha affermato ancora Hariri. Il premier ha anche reso omaggio agli sforzi del governatore della Banca centrale del Libano, Riad Salamé, che, ha sottolineato, ha saputo “sostenere la lira libanese” durante la crisi. 

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Secondo il quotidiano arabo Aharq al Awsat la decisione di Hariri di sospendere le sue dimissioni è “condizionale” e volta a mantenere la pressione sul movimento sciita Hezbollah, alleato dell'Iran, assicurare “il più ampio sostegno possibile tra i libanesi alle sue richieste“. Tra le condizioni poste dal premier, sottolinea Asharq al Awsat, vi sono “una vera applicazione della politica di dissociazione” del Libano dai conflitti regionali e “la salvaguardia dei legami con i Paesi arabi“. Da parte loro, fonti vicine a Hezbollah hanno detto che il Partito di Dio sciita è pronto al dialogo, ma ritiene che la questione delle armi in suo possesso debba rimanere “fuori discussione“.

La posizione Usa

Sulla crisi libanese è intervenuto anche Donald Trump. “Rimaniamo fermamente al fianco del Libano e continueremo a sostenere gli sforzi del vostro Paese per salvaguardare la stabilità, l'indipendenza e la sovranità del Libano” ha detto in un messaggio inviato al primo ministro Hariri in occasione del 74/o anniversario dell'indipendenza. Gli Stati Uniti, scrive Trump, “apprezzano molto i legami culturali, familiari, politici ed economici costanti che uniscono i nostri popoli e i nostri Paesi”. Il Libano, ha aggiunto l'inquilino della Casa Bianca, “è stato un partner potente degli Usa di fronte alla minaccia del terrorismo e dell'estremismo violento”.