La Cina tuona: “Usa ha mentalità da guerra fredda”

Dura critica della Cina nei confronti della nuova politica degli Stati Uniti sul nucleare, annunciata sabato dal presidente Donald Trump. Secondo il ministero della Difesa cinese, si tratta di una scelta figlia di un approcco alle questioni geopolitiche da secolo scorso.

La nuova strategia Usa

“Speriamo che gli Usa mettano da parte questa mentalità da guerra fredda, si assumano la propria responsabilità nel disarmo nucleare e interpretino correttamente le strategie e lo sviluppo militare cinese”, ha detto il portavoce del ministero, Ren Guoqiang, come riferisce Agenzia Nova riprendendo l'agenzia cinese Xinhua. Il rappresentante di Pechino ha aggiunto che la Cina si oppone fermamente alla nuova politica Usa sul nucleare. La pace e lo sviluppo “sono tendenze globali irreversibili. Gli Usa, che dispongono del più grande arsenale al mondo, dovrebbero prendere l’iniziativa e seguire questa tendenza, piuttosto che opporsi ad essa”, ha continuato il portavoce.

Il ministero della Difesa cinese assicura che le proprie attività atomiche sono solamente “difensive” e il proprio arsenale al “livello minimo” richiesto per la propria sicurezza. Ed esprime l'auspicio che Washington “onori il suo impegno a ridurre il suo arsenale”. La scelta del Pentagono rappresenta un punto di rottura con l'era di Barack Obama, improntanta alla riduzione delle dimensioni e della portata dell’arsenale Usa e al ridimensionamento delle armi nucleari nella politica di difesa.

La Cina è un pericolo nucleare?

Presentando la nuova strategia statunitense, Jim Mattis, segretario alla Difesa, ha detto che bisogna “guadare negli occhi la realtà” e “guardare il mondo così come è non come lo vorremmo”. Il Pentagono considera una minaccia sia la Russia sia la Cina, di qui la scelta di puntare sul nucleare come strumento di “deterrenza”. Il ministero della Difesa di Pechino rifiuta questa accusa ed ha invitato gli Stati Uniti a collaborare affinché i loro eserciti diventino un fattore stabilizzante nelle relazioni sino-americane e nella regione.

La reazione della Russia

Anche la risposta della Russia non si è fatta attendere. Dal Cremlino è trapelata “profonda delusione”.  “Siamo pronti a reagire – la dichiarazione di Mosca – di fronte all'impressionante grado di ostilità e all'orientamento anti-russo di questo documento”.