Circa 2.800 soldati Usa in Medio Oriente. Cina: “No agli abusi di forza militare”

Si terranno martedì i funerali in Iran di Qassem Soleimani, il generale iraniano ucciso in un raid degli Usa in Iraq ieri. Lo riporta la Bbc. Oggi, in mezzo a una marea di persone, si sono svolte le esequie a Baghdad, la capitale irachena teatro dell'attacco statunitense voluto personalmente dal presidente Donald Trump. La salma del generale e degli altri iraniani uccisi faranno rientro in Iran, secondo alcuni media già questa sera. Poi martedì i funerali di Soleimani nella su città natale, Kerman, nel centro del Paese.

Khamenei

Stamattina migliaia di iracheni hanno partecipato a Baghdad al corteo funebre del generale iraniano Soleimani e del suo principale luogotenente in Iraq, Abu Mehdi al-Mouhandis. Il corteo, scrive Ansa, ha sfilato tra le vie del distretto di Kazimiya, dove si trova un santuario sciita. Al termine, nella zona verde di Baghdad si è tenuto un funerale nazionale ufficiale alla presenza di molti leader iracheni. In molti durante il corteo hanno gridato “morte all'America”. Trump, dal canto suo, ha ribadito di non volere la guerra, ma che l'America è pronta “a qualunque risposta sia necessaria”. La guida suprema iraniana Khamenei lo avverte: “Prepara le bare”. Ma, secondo il Dipartimento per la sicurezza nazionale americano, “non esiste alcuna specifica, credibile minaccia dall'Iran”. Intanto, circa 2.800 soldati americani sono in viaggio verso il Medio Oriente. Lo si apprende dal Pentagono spiegando che le ulteriori truppe saranno dispiegate a protezione delle sedi diplomatiche e degli interessi statunitensi nell'area.

Cina

Sugli attacchi Usa è arrivato oggi anche il monito del ministro degli Esteri cinese Wang Yi che invita gli Usa “a non abusare della forza militare”. Yi, durante il colloquio telefonico con la controparte iraniana Mohammad Javad Zarif. Wang, nel resoconto dei media cinesi, ha osservato anche che la forza “non è la soluzione nelle relazioni internazionali”. La mossa Usa, invece, ha violato “le norme di base dei rapporti internazionali e aggraverà le tensioni e le turbolenze regionali”. Rapida la risposta di Trump alle critiche piovute da più parti. Secondo il presidente Usa, infatti, il generale doveva essere eliminato prima. “Ha ucciso o ferito gravemente migliaia di americani durante un lungo arco di tempo e stava complottando per ucciderne molti altri… ma è stato preso!”. Soleimani “è stato direttamente e indirettamente responsabile per la morte di milioni di persone, compreso un grande numero di manifestanti uccisi di recente nello stesso Iran”. “Doveva essere fatto fuori molti anni fa!”, ha twittato Trump.