L'Ue valuta un maxi rinvio

L'Unione europea potrebbe proporre un rinvio della Brexit al 30 marzo 2020. E' quanto emerge a poche ore dal Consiglio europeo che discuterà proprio dell'uscita di Londra dal “club” dei 28

Più tempo

La premier britannica Theresa May, che ieri ha incontrato Merkel e Macron, ha chiesto una proroga al 30 giugno prossimo per far proseguire i colloqui tra il governo e l'opposizione laburista alla ricerca di un piano. Alcuni Paesi sarebbero, però, disposti a concederle più tempo. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che ieri ha avuto un colloquio telefonico con Giuseppe Conte in vista del vertice, ha proposto l'estensione più lunga, di 12 mesi.

La bozza

Trapelano, intanto, indiscrezioni sulla bozza con cui Bruxelles dovrebber concere il rinvio. “Il Consiglio europeo concorda una proroga per permettere la ratifica dell'Accordo” di divorzio, scrive l'Ansa. “Se l'accordo viene ratificato prima della data”, la separazione “avverrà il primo giorno del mese successivo”, prosegue il testo. Nel documento però non c'è la data di estensione massima, poiché è una decisione che dovranno prendere i leader oggi. Il Consiglio europeo sottolinea tuttavia che l'estensione non dovrà “minare il regolare funzionamento” delle sue istituzioni. “Se il Regno Unito sarà ancora un membro dell'Ue il 23 e 26 maggio 2019 e se l'Accordo di recesso non sarà stato ratificato entro il 22 maggio, dovrà organizzare le elezioni per il Parlamento europeo, secondo la legge dell'Ue. Se il Regno Unito non assolve al suo obbligo” il divorzio avverrà l'1 giugno 2019″. 

Aspettative

Il Consiglio europeo, si legge ancora, “prende nota dell'impegno del Regno Unito ad agire in modo costruttivo e responsabile durante” la proroga “sulla base del dovere di sincera collaborazione, e si aspetta” che Londra “rispetti questo obbligo previsto dai Trattati” secondo “la sua situazione di Stato membro in uscita”. Proprio in virtù di questo suo status – prosegue il documento – “il Regno Unito faciliterà il raggiungimento dei compiti dell'Unione, e si asterrà da qualsiasi misura che possa compromettere il raggiungimento degli obiettivi dell'Ue”.