L'Ue valuta nuove sanzioni alla Russia

L'Unione europea valuta nuove sanzioni alla Russia dopo l'incidente dello Stretto di Kerch, cioè il sequestro di tre navi ucraine da parte della Marina di Mosca. Lo ha reso noto il ministro degli esteri dell'Austria, che detiene la presidenza di turno dell'Ue.

Dibattito

“Sulla questione di ulteriori sanzioni, si devrà chiarire: abbiamo un vertice di dicembre”, ha detto Karin Kneissl, dopo i colloqui con il suo omologo tedesco Heiko Maas, a Berlino. “Tutto dipende dal comportamento dei due belligeranti. Ma dovrà essere allo studio”. Al vertice di dicembre ha fatto riferimento anche il ministro italiano degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che non si è sbilanciato sulle misure di ritorsione. “Da qui ad allora – ha assicurato – definiremo la nostra posizione con i partner europei”. Quelle tra Ucraina e Russia, ha spiegato, “sono situazioni complesse”, l'appello fatto ai due Paesi “è di risolverle in modo pacifico con gli strumenti delle norme internazionali. Quindi, non entrare in un'escalation militare“.

La versione russa

Il premier russo, Dmitri Medvedev, da parte sua definisce la crisi di Kerch una “provocazione” di Kiev, volta a rafforzare il consenso attorno a Petro Poroshenko in vista delle prossime elezioni presidenziali. “E' ovvio che oggi non ci sono possibilità che il presidente Poroshenko vinca le elezioni, forse nemmeno nessuna possibilità che raggiunga il secondo turno nello scenario attuale – ha detto -. Questa provocazione
è stata probabilmente messa in scena al fine di arrivare a determinate decisioni politicamente vantaggiose per il presidente in carica“. La Federazione, tra l'altro, ha respinto al mittente l'offerta di mediazione nella vicenda giunta da Germania e Francia. “Non abbiamo bisogno di intermediari” ha chiarito il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. “Penso che questa situazione sia di carattere puramente pratico“, ha spiegato. “Penso che questa situazione sia di carattere puramente pratico”, ha aggiunto il capo della diplomazia russa. “Se la parte ucraina, come pure i suoi partner in Europa sono interessati a che tali incidenti non si ripetano più, è necessario in primo luogo inviare un segnale chiaro a Kiev e non a noi, in modo che tali provocazioni non siano già consentite”. Mosca sostiene di aver agito in risposta a una violazione delle sue acque territoriali da parte delle navi ucraine. Un tribunale di Simferopoli, in Crimea, ha disposto due mesi di carcere per tre dei 20 marinai della catturati domenica , con l'accusa di “aver attraversato illegalmente il confine” russo “con l'uso o la minaccia di usare violenza”.