L'aria sta finendo, la Marina: “Fase critica”

Col passare del tempo si affievoliscono le speranze per l'equipaggio dell'Ara San Juan, il sommergibile scomparso nel sud dell'Atlantico. “Stiamo entrando in una fase critica” ha detto Enrique Balbi, portavoce della Marina argentina. “Siamo preoccupati – ha aggiunto – e la nostra preoccupazione va crescendo“, anche a causa del problema dell'esaurimento delle riserve d'ossigeno del sottomarino.

L'aria scarseggia

Interrogato sulle stime degli esperti, citate dai media, secondo i quali -se si è mantenuto in immersione dallo scorso mercoledì- il San Juan avrebbe 7 giorni di ossigeno per l'equipaggio di 44 persone, Balbi ha detto che “non esiste un valore preciso, dipende da molte circostanze”, ma ha poi aggiunto che “siamo ormai al sesto giorno, e in quanto all'ossigeno questo ci preoccupa”. Il portavoce ha comunque sottolineato che “tutte le ipotesi sono ancora aperte” e ha descritto in dettaglio lo spiegamento nell'Atlantico Sud di un'impressionante numero di risorse impegnate nella ricerca del sottomarino, spiegando che circa 4 mila persone lavorano in questo momento per trarre in salvo il San Juan.

Questione di giorni

Se è vero che l'quipaggio è comunque addestrato a sopravvivere in condizioni estreme, è innegabile che se fosse vero che il San Juan ha a disposizione solo 7 giorni di ossigeno, allora gli scenari più cupi inizierebbero già a prendere forma. Le autorità non sanno ancora dire se il sommergibile si trovi in superficie o se, secondo l'ipotesi più accreditata, sia affondato. Finora, le ricerche in mare non hanno avuto esiti positivi. Se il San Juan è davvero affondato, “ma è ancora intatto, avrà circa una settimana o 10 giorni di ossigeno” ha detto alla Cnn Peter Layton, visiting professor della Griffith University. Quanto ai viveri, “in generale vi sono sempre scorte per 15 giorni in più rispetto a quelli di navigazione prevista” ha detto Balbi.

L'incidente

Intanto, si inizia a far luce sul mistero del sommergibile. Nell'ultima comunicazione con la base navale di Mar del Plata, avvenuta alle 7.30 del 15 novembre, l'equipaggio aveva segnalato un guasto elettrico, un probabile “cortocircuito“, non è chiaro se nel locale batterie. Il sommergibile sarebbe riemerso, per poi scomparire ad oltre 400 chilometri al largo della Patagonia.