L'Ocse: “La retorica xenofoba ha influito sul voto”

Durissima relazione dell'Ocse sul voto ungherese. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, le elezioni parlamentari nel Paese magiaro sono state “caratterizzate da una pervasiva sovrapposizione tra lo Stato e il partito di governo, minando la capacità dei concorrenti di competere su una base di parità”.

Retorica

Gli elettori “avevano a disposizione una vasta gamma di opzioni politiche, ma la retorica intimidatoria e xenofoba, i pregiudizi dei media e il finanziamento opaco della campagna, hanno costretto lo spazio per un autentico dibattito politico, ostacolando la capacità degli elettori di rendere la loro scelta pienamente informata“.

Voto influenzato

L'Ocse sottolinea che “i diritti e le libertà fondamentali sono stati rispettati in generale ma esercitati in un clima avverso. L'accesso alle informazioni e le libertà dei media sono state limitate, incluso da recenti modifiche legali”.
Il report del gruppo di monitoraggio sulle elezioni ungheresi ha aggiunto che “la retorica della campagna, ostile e intimidatoria, ha limitato lo spazio per un dibattito sostanziale e ha ridotto la capacità degli elettori di fare una scelta informata. L'onnipresente sovrapposizione tra informazioni governative e la campagne della coalizione di governo, e altri abusi di natura amministrativa, hanno offuscato le differenze tra stato e partito, in contrasto con gli impegni Osce”. Gli elettori, aggiune l'organizzazione, sono stati privati inoltre delle “informazioni sul finanziamento della campagna, elemento chiave di trasparenza generale per fare una scelta informata“.