L'economia regge: nessuna recessione

L'economia tedesca regge l'urto e non si lascia travolgere dalla recessione. “Alla fine ce la siamo cavata solo con un occhio nero” spiegano gli analisti teutonici e così è. 

Il rapporto

Nel suo rapporto mensile, la Bundesbank spiega che Berlino è riuscita a “invertire il trend“, facendo registrare una “piccola, contenuta, crescita”. In generale, come cause del rallentamento vengono indicati la debole congiuntura globale, i conflitti commerciali con gli Usa che appesantisce l'export, le incertezze legate alle prospettiva della Brexit, nonché i problemi dell'industria automobilistica. A fronte di ciò, a detta della banca centrale tedesca, impulsi positivi arrivano soprattutto dai consumi privati interni, con il mercato del lavoro che continua a trovarsi “in una condizione straordinaria“. La Buba ricorda che è proprio il consumo privato a rappresentare la metà del Pil tedesco. Buoni risultati pure nel settore immobiliare, nonostante “la contenuta dinamica di crescita dei tempi più recenti”. 

Situazione stabile

Anche il governo tedesco “vede” la crescita dopo i dati deboli dell'ultimo scorcio del 2018: come afferma il ministero dell'economia, benché “gli indicatori congiunturali in prospettiva rimangano frenanti” saranno “l'economia interna e gli impulsi fiscali a portare ad un po' di spinta”, per esempio con sgravi su tassazione e imposte. In sostanza, “l'economia tedesca nel quarto trimestre 2018 si è stabilizzata“, assicura il dicastero retto da Peter Altmeier.

Le analisi

Analisi che sembrano essere confermate a grandi linee dagli esperti dell'istituto Ifo (Institute for Economic Research) di Monaco: “Uno scenario di recessione non è in vista nel 2019”, afferma il capo analista Timo Wollmershauser, “e questo soprattutto grande alla spinta propulsiva del mercato interno”, spinte che si mostrano ancora intatte, con il “persistente alto numero di occupati” e la crescita della capacità di spesa delle famiglie. Dal canto suo la Camera del commercio e dell'industria tedesca (Dihk) prevede invece “tempi pieni di sfide per molte imprese”, dato che “i turbamenti globali esterni all'economia lasciano tracce evidenti”. In sostanza: la dinamica degli ultimi mesi “mostra che la crescita non è un automatismo”. L'unica risposta, insiste Martin Wansleben della Dihk, “è continuare a lavorare uniti alla competitività della Germania“.