L'ambasciata russa: “Da Roma gesto d'inimicizia”

Mentre nuovi inquietanti dettagli emergono attorno all'avvelenamento di Sergej Skripal e di sua figlia Yulia, il domino di espulsioni di ambasciatori e diplomatici russi ha interessato numerosi Paesi dentro e fuori i confini dell'Unione europea suscitando, in tutti i casi, quantomeno il disappunto del governo di Mosca. Tra gli Stati che hanno mostrato sostegno alla Gran Bretagna (teatro di quello che è stato riconosciuto come un tentato omicidio nei confronti dell'ex 007 del Kgb) espellendo dal proprio territorio due diplomatici c'è anche l'Italia, tirata in ballo dall'ambasciata russa a Roma a pochi giorni dalla decisione del Governo uscente: “E' con profondo rammarico – è stato scritto in una nota – che abbiamo recepito la decisione di espellere due funzionari di rappresentanze russe in Italia. Questo gesto di inimicizia di Roma è in netto contrasto con la plurisecolare tradizione di buone e stabili relazioni russo-italiane”.

“Atto prettamente politico”

Come prevedibile, l'entourage dell'Ambasciata non ha mancato di presentare le proprie rimostranze per un gesto che, sottolineano, è stato messo in atto “da un Consiglio dei Ministri formalmente dimissionario”. A questo proposito, l'ufficio diplomatico russo sul territorio italiano ha riposto le proprie speranze nel prossimo Governo, auspicando che “voglia perseguire con decisione una politica di sostegno al dialogo costruttivo e di sviluppo della collaborazione con la Russia”. Questo anche perché, in riferimento ai due funzionari espulsi, l'Ambasciata ha notato come “non ci è stata fornita alcuna prova del loro coinvolgimento in attività incompatibili con lo status di diplomatico, rimarcando che “tale eclatante gesto, prettamente politico, è stato spiegato con la necessità di attuare la decisione assunta dal Consiglio Europeo relativamente alla famigerata solidarietà euroatlantica con Londra”. Nella nota si specifica, inoltre, che “questo atto non resterà senza risposta” da parte del governo russo.

Riferimenti illegittimi

Ma non solo. Nel comunicato diramato a seguito dell'espulsione dei propri rappresentanti, l'Ambasciata russa ha specificato di ritenere “illegittimi i riferimenti al cosiddetto affare Skripal”, lasciando intendere di non ritenere il caso dell'avvelenamento dell'ex spia russa un motivo sufficiente per interrompere l'operato diplomatico dei due funzionari sul territorio italiano: “Vorremmo ricordare – conclude la nota – che anche nel periodo della contrapposizione ideologica della guerra fredda tra Occidente e Unione Sovietica, l'Italia si è fatta guidare prima di tutto da una propria visione dell'opportunità politica e non da pareri imposti dall'esterno”.

Migliora Yulia Skripal

Intanto, migliorano le condizioni di Yulia Skripal, la figlia 32enne di Sergej: Christine Blanshard, direttore sanitario del Salisbury District Hospital, ha fatto sapere che le sue condizioni “sono ora stabili”. Un miglioramento che ha suscitato soddisfazione fra lo staff medico, con la stessa Blanshard a ringraziare il team “per aver garantito un livello così alto di qualità di cure a questi pazienti nelle ultime settimane”. Restano invece ancora critiche, seppur stabili, le condizioni dell'ex spia, il quale risulta “non ancora fuori pericolo”.