Kosovo al centro dell'incontro Volodin-Vucic

La Serbia punta il dito contro il Kosovo per la stallo nel dialogo fra le parti. Il j'accuse è arrivato durante l'incontro a Belgrado del capo della Duma russa, Viaceslav Volodin, con il presidente serbo Aleksandar Vucic e la presidente del parlamento locale Maja Gojkovic.

L'accusa

All'esponente russo è stata illustrata la posizione ritenuta irresponsabile di Pristina, che con azioni unilaterali e provocatorie ha dimostrato di non essere più interessata al dialogo.

Dialogo difficile

La dirigenza kosovara, è stato rilevato, non intende rispettare gli impegni previsti dall'accordo di Bruxelles del 2013, a cominciare dalla creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo, ha creato un proprio esercito regolare contro le raccomandazioni della comunità internazionale, ha imposto dazi doganali maggiorati del 100% sull'import serbo e bosniaco, ha adottato una risoluzione su un presunto genocidio compiuto dai serbi nel conflitto armato di fine anni novanta in Kosovo, continua a effettuare azioni provocatorie contro la popolazione serba in Kosovo, come quella del 28 maggio scorso. Tutto ciò, secondo la parte serba, dimostrerebbe chiaramente che Pristina non intende in alcun modo andare avanti nel dialogo con Belgrado. 

Alleati

Nel suo intervento in parlamento, Volodin ha detto che “il mondo non sarà mai unipolare, nonostante il desiderio degli Stati Uniti. Il popolo serbo fratello, come sempre, può contare sull'aiuto della Russia”. Nel suo discorso il presidente della Duma ha sottolineato i tradizionali stretti rapporti di amicizia e fratellanza tra i due popoli legati da storia, religione, cultura e lingua comuni.