Juncker: “Londra può tornare nell'Ue”

La Gran Bretagna potrà in futuro tornare a far parte dell'Unione europea. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, durante un dibattito all'Europarlamento di Strasburgo

L'articolo 49

“C'è l'articolo 49 che consente la ri-adesione”, ha spiegato, sottolineando che la Brexit è una “situazione lose-lose” in cui “tutti perdono, sia i britannici sia gli Stati membri”. Secondo il presidente della Commissione, “l'uscita del Regno Unito è una catastrofe e una sconfitta che dovremo subire tutti quanti”. Juncker ha ribadito che “se il governo o i cittadini britannici dovessero ripensarci” l'Ue sarebbe pronta “a discuterne: non cacceremo i britannici” dall'Unione, “se vogliono rimanere lo potranno fare. Che lo facciano”. L'articolo 49 del trattato regola il processo di adesione dell'Ue e stabilisce che “ogni Stato europeo che rispetti i valori (fondamentali) di cui all'articolo 2 e si impegni a promuoverli può domandare di diventare membro“.

Il caso polacco

Durante la sessione Juncker ha parlato anche della procedura avviata contro la Polonia per violazione dello Stato di diritto. “Non è una sanzione è un monito” ha sottolineato, annunciando l'intenzione di trovare “compromessi” con Varsavia. “Non siamo in guerra con la Polonia”, ha detto Juncker, parlando di dialogo “costruttivo” con il nuovo primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. In dicembre la Commissione ha lanciato la procedura prevista dall'articolo 7 del Trattato per i Paesi che mettono a rischio i valori fondamentali, contestando la riforma della giustizia promossa dal governo polacco che metterebbe in discussione l'indipendenza del sistema giudiziario. Juncker ha quindi auspicato che si “possano preparare dei compromessi su questa questione che riguarda lo Stato di diritto”.

Verso l'Eurozona

Juncker ha, infine, parlato della della Bulgaria, annunciando che “tra pochi anni potrà entrare a far parte dell'Eurozona“. “Manca ancora qualcosa da fare, soprattutto nella lotta alla corruzione, ma sono certo che il governo bulgaro farà le cose giuste”, ha aggiunto parlando di Sofia come una “storia di successo“.