Inf: appello di Gorbaciov agli Usa

anni

Mikhail Gorbaciov in campo sulla questione dell'Inf, il Trattato sulle armi nucleari a medio raggio che gli Stati Uniti hanno sospeso unilateralmente accusando la Russia di ripetute violazioni.

La lettera

“Mi appello agli americani, in particolare ai democratici e ai repubblicani del Congresso Usa – ha scritto l'ex segretario del Pcus in un articolo pubblicato dal quotidiano Vedemost – rammaricandomi per il fatto che le tensioni politiche interne negli Stati Uniti stiano ostacolando il dialogo tra i nostri due Paesi su ogni punto all'agenda, a cominciare dalle armi nucleari. E' ora di mettere da parte le divergenze ed iniziare un dialogo serio. Sono sicuro che la Russia da parte sua sia pronta”. 

Preoccupazione

L'ex leader sovietico fa esplicito riferimento al fatto che fu lui a firmare il Trattato Inf nel 1987 insieme all'allora presidente Usa Ronald Reagan: “Non sono preoccupato solo per il fatto che sono stato io a firmare l'accordo, insieme a Reagan. Il punto è che vedo gli attuali eventi come un'altra evidenza delle pericolose e dannose tendenze nella politica globale”.  Non mancano critiche agli Usa: “E' ovvio che la decisione degli Stati Uniti di lasciare il trattato ha altre ragioni rispetto a quelle citate dai leader americani. Washington vuole liberarsi di ogni limitazione sugli armamenti per ottenere l'assoluta supremazia militare”, scrive ancora Gorbaciov. Il presidente Trump, afferma l'uomo della perestrojka, “ha detto che hanno più denaro di qualsiasi altro Paese e che costruiranno le loro armi finché gli altri non accetteranno le loro ragioni. Credo che vogliano imporre la loro volontà sul mondo, cos'altro può essere? Ma questo è un obiettivo illusorio. L'egemonia di un solo Paese è impossibile nel mondo moderno”. 

Possibili conseguenze

Gorbaciov conclude che “questo momento distruttivo avrà conseguenze diverse: la destabilizzazione della situazione strategica globale e una politica mondiale sempre più caotica e imprevedibile. Con l'effetto che sarà messa in pericolo la sicurezza di tutti i Paesi, compresi gli Stati Uniti. Questa è la logica di tutti questi processi anarchici e incontrollati”.