Il Marocco tra povertà e disuguaglianze

La metà degli abitanti del Marocco vive con meno 1000 dirham al mese, l'equivalente di 100 euro. Lo sostiene un rapporto di Oxfam ripreso dal quotidiano arabo Assabah e diffuso in occasione del Forum di Davos

Il rapporto

Nonostante i progressi registrati negli ultimi 25 anni, la popolazione è vittima di disuguaglianze socio-economiche che penalizzano soprattutto i giovani e le donne. In pratica il 10% della popolazione più ricca ha un livello di vita in media 12 volte superiore a quello del 10% della popolazione più povera, uno scarto che non accenna a diminuire dal 1990. Tra il 2001 e il 2014 il tasso di povertà si è ridotto, passando dal 15,3% al 4,8%; la spesa media annuale è cresciuta da 10 mila dirham a 15 mila, ma la ricchezza resta nelle mani di pochi fortunati.

Povertà

Tre miliardari si spartiscono da soli 4,5 miliardi di dollari. La loro ricchezza è tale per cui ogni anno guadagnano quello che in media 375 mila marocchini poveri consumano nello stesso periodo. Nelle zone rurali la metà degli abitanti vive addirittura con meno di 800 euro l'anno contro i 1.400 delle città. In totale più di 1,6 milioni di abitanti sono poveri, incapaci cioè di nutrirsi a sufficienza e 4,2 milioni sono ai limiti della povertà. Giovani e donne sono tenuti ai margini del lavoro: solo il 22% della popolazione femminile ha un impiego. Quanto ai giovani, sono più di un milione e mezzo, tra i 15 e i 24 anni, quelli che non lavorano, non studiano e non sono nemmeno sotto formazione. Più di un terzo dei marocchini è analfabeta, chi va a scuola, la frequenta per 4 anni e mezzo circa, a fronte di una media di 6,3 del resto dei Paesi arabi e più di 3 anni in meno della media mondiale. La salute, infine: il Marocco conta 6,2 medici ogni 10 mila abitanti, il che preclude le cure a molta parte della popolazione.