Il killer di Santa Fe ha agito da solo

Dimitrios Pagourtzis, lo studente 17enne autore della strage di Santa Fe, in Texas, ha agito da solo. Le voci che volevano un secondo soggetto arrestato per complicità con il giovane killer (gli altri due fermati si sono rivelati estranei alla vicenda) sono state definitivamente smentite dalla Polizia che, al momento, sta proseguendo l'interrogatorio ricevendo a quanto pare la collaborazione del ragazzo. Pagourtzis è solo l'ultimo, negli Stati Uniti, di una lista infinita di giovani che hanno imbracciato le armi e aperto il fuoco sui propri compagni: secondo quanto emerso dalle prime indagini, sembra che l'intenzione dello studente fosse quella di togliersi la vita dopo aver compiuto la strage, come fecero 19 anni fa i due killer della Columbine High School, rimasta nella memoria come uno dei peggiori episodi di sparatorie all'interno di una scuola. Di certo si sa che, per uccidere i suoi nove compagni e una professoressa (Cynthia Tisdale, una supplente nonché prima vittima identificata assieme alla studentessa pakistana Sabika Sheikh), il giovane ha utilizzato le armi di suo padre, detenute legalmente, e che ha risparmiato le persone che gli piacevano, in modo che raccontassero la sua storia.

Armi, emergenza continua

Per il giovane, apparso calmo e tranquillo in sede di interrogatorio come in Tribunale (dove gli è stato assegnato un avvocato d'ufficio), è stata negata la cauzione. Come altre persone prima di lui, Pagourtzis non sembra avere rimorsi per il suo gesto, mantenendo quell'aura di lucida follia che troppo spesso si è letta negli occhi di chi ha compiuto simili orrendi atti. Inevitabile, specie a distanza di così poco tempo dal discorso di Trump (il terzo) alla Nra, il rimontare della polemica sulle armi da fuoco e sulla facile accessibilità a esse, che consente anche a persone giovanissime di acquistarle e farne uso legalmente. Come annunciato dalla portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, il presidente ha attivato la Commissione sulla sicurezza delle armi, da lui stesso istituita all'indomani del massacro della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida. Il Tycoon dovrebbe incontrarne i membri nel corso della prossima settimana e, alla luce della nuova tragedia, sarà necessaria una riflessione attenta e profonda sull'enorme rischio al quale gli studenti americani sono esposti. 

Gli investigatori sono ora impegnati nel ricostruire la storia recente di Dimitrios: uno step necessario per indagare sull'assassino e tentare di individuare cosa possa aver alimentato l'istitnto omicida del soggetto o, comunque, per cercare possibili moventi della strage. Secondo il 'Washington post', che ha citato un alunno della stessa scuola, pare che il ragazzo fosse vittima di bullismo.