Il governo socialista sloggia la salma di Franco

Il nuovo governo spagnolo guidato da Pedro Sanchez non intende rallentare sulla riesumazione del corpo di Francisco Franco. L'esecutivo socialista va avanti con la decisione di spostare la salma del Caudillo dal mausoleo della Valle de los Caidos, situato a 50 km da Madrid. Sanchez non arretra davanti alle proteste dei nostalgici e di chi sostiene l'inopportunità del trasferimento.

Il dibattito

Per essere sicuro che l'iniziativa non venga arenata, il governo ha così deciso di approvare un decreto legge apposito che poi dovrebbe ottenere il semaforo verde dal Parlamento. Nell'assemblea legislativa non c'è il rischio che i numeri vengano a mancare dal momento che anche il Partito Popolare, sebbene non la ritenga una priorità, non ha intenzione di opporsi. “Non difenderò mai quell'edificio o chi è sepolto dentro – ha detto Pablo Casado, giovane presidente del partito di centrodestra – anche per ragioni familiari come nipote di rappresaglie dal regime di Franco, ma la Spagna deve guardare al futuro”.

Le contromisure

Il governo Sanchez sembra aver fatto della rimozione dei resti di Franco dall'imponente complesso monumentale vicino alla Capitale una sua priorità. Per questo, i tecnici di Palazzo della Moncloa stanno studiando un testo blindato in modo tale da evitare l'accoglimento in tribunale dell'inevitabile ricorso che presenteranno gli eredi del dittatore. La famiglia Franco, infatti, si è sempre espressa per il 'no' al trasferimento e non intende cedere. Il decreto pensato dall'esecutivo socialista andrà ad estendere, dunque, la legge sulla memoria storica approvata durante il mandato di Zapatero. Un'estensione che punta a togliere fondamento legale ai ricorsi degli eredi del Generalissimo, determinati a non accettare lo spostamento della salma. A tale scopo, la famiglia ha anche fatto appello al Concordato firmato con il Vaticano ma per scongiurare anche questa via, Sanchez si è già premunito incontrando l'arcivescovo di Madrid, il cardinal Carlos Osoro Sierra, che ha dato rassicurazioni sul fatto che la Chiesa non si opporrà

Il mausoleo

Il gigantesco mausoleo costruito alle porte di Madrid e dove riposa Franco, fu voluto da quest'ultimo dopo la vittoria nella guerra civile del 1939 e realizzato tra il 1940 ed il 1958 facendo ricorso al lavoro forzato dei detenuti politici. Oltre alla salma di Francisco Franco, morto nel 1975, vi riposa anche José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange e altri 33.872 corpi di caduti, appartenenti ad entrambe le parti, durante la guerra civile. Durante gli anniversari legati alla vita del dittatore spagnolo, il luogo diventa meta delle adunate di nostalgici, ora in prima fila contro la decisione del governo. Sanchez vuole contrassegnare l'inizio del suo mandato intervenendo su una materia delicata legata alla memoria storica del Paese. Partito l'iter legislativo, il testo, dopo esser stato approvato dal Consiglio dei ministri, dovrà passare al vaglio del Parlamento.