Il discorso di Felipe VI: “Catalogna sleale, difenderemo l'unità”

Il suo silenzio, che qualcuno aveva già iniziato a criticare, è stato rotto nella serata del 3 ottobre, quando è comparso davanti agli schermi tv parlando alla sua Nazione, alle prese con una tensione interna tutt’altro che sulla via della distensione. Il re di Spagna, Felipe VI, si è rivolto al suo popolo, in particolare alla Catalogna, mentre la gente ancora affollava le strade invocando l’indipendenza e, in buona parte, anche la repubblica. Chi sperava in una mediazione del sovrano fra le autorità catalane e Madrid, però, sarà probabilmente rimasto deluso. A 36 anni dal similare discorso di suo padre, Juan Carlos, pronunciato a seguito del tentato golpe del 1981 e, di fatto, fautore della pacificazione, Felipe ha chiuso le porte al movimento secessionista, stroncando la “rivolta” catalana con parole durissime: “Il governo catalano ha violato la Costituzione e lo statuto d’autonomia, chiedendo illegalmente l’indipendenza”.

Violazione dell’ordine costituzionale

Il monarca spagnolo, allineandosi alle posizioni del premier Mariano Rajoy, ribadisce la fondamentale importanza dell’unità nazionale, etichettando i moti della Catalogna come “una slealtà inammissibile. La Generalitat rompe la convivenza della società e sta violando i principi democratici”. Ma il re Felipe, su questo punto, non si muove di un millimetro: “Vogliamo una Spagna che includa anche la Catalogna. Ribadisco l’impegno costante della corona alla democrazia, all’unità e alla permanenza della Spagna”. Quello che è accaduto prima, durante e dopo il referendum, secondo il sovrano, è stata una violazione “ripetuta, consapevole e deliberata dell’ordine costituzionale e dello Statuto dell’Autonomia”, volto a “spezzare l’unità della Spagna con una condotta irresponsabile”.

Felipe, trattative chiuse

La presa di posizione sul futuro della Catalogna da parte di Felipe ha scosso l’ala del Governo pro dialogo e, come prevedibile, suscitato la reazione delle autorità catalane, prima fra tutte il sindaco di Barcellona, Ada Colau, che ha bollato laconicamente le parole del re con un tweet: “Discorso irresponsabile e indegno per un Capo di Stato”. Da parte sua, il sovrano non ha mancato di rivolgersi direttamente ai cittadini dell’Autorità, in particolare a coloro che “si sentono inquieti per la condotta irresponsabile” del governo di Barcellona: è a loro che il re ha voluto far sentire vicinanza, spiegando che “non sono soli, hanno la nostra solidarietà e la garanzia dello Stato di Diritto”. Nessun riferimento agli indipendentisti, dunque, ma nemmeno alle violenze di domenica. Una linea piuttosto chiara, in perfetta sintonia con la fermezza mostrata sulle ambizioni secessioniste della Catalogna: margini di trattativa non ce ne sono.