Il 53% delle vittime ha 10 anni o meno

Dall'Unicef arriva l'ennesimo allarme sul rapporto fra web e pedopornografia. Secondo il rapporto “Condizione dell'infanzia nel mondo 2017: figli dell'era digitale” il 53% dei bambini abusati e sfruttati per produrre contenuti hard ha 10 anni o meno. Un dato “sconcertante, ma allo stesso tempo inferiore al 69% del 2015” sottolinea l'agenzia Onu per i diritti dell'infanzia. E' in aumento, tuttavia, il numero di immagini di bambini dagli 11 ai 15 anni: dal 30% nel 2015 al 45% nel 2016. E 9 Url con contenuti pedopornografici su 10 identificati a livello mondiale sono localizzati in 5 Paesi: Canada, Francia, Olanda, Russia e Usa.

Web e minori

Più in generale il rapporto racconta l'utilizzo di internet da parte dei minori. Nel mondo un utente su 3 è un bambino. Eppure è stato fatto “troppo poco” per proteggere i più piccoli dai pericoli del mondo digitale e per aumentare il loro accesso a contenuti sicuri online. I giovani rappresentano il gruppo di età più connesso. Nel mondo, il 71% di loro è online, comparato al 48% della popolazione totale. Quelli africani sono però i meno connessi, con circa 3 giovani su 5 offline, a fronte di solo 1 su 25 in Europa.

Digital divide

E se la tecnologia digitale può offrire benefici ai bambini più svantaggiati, aumentando il loro accesso alle informazioni, il rapporto rivela che milioni di ragazzi stanno perdendo questa opportunità: circa un terzo dei giovani del mondo – 346 milioni – non sono online, aggravando le disuguaglianze e riducendo la capacità dei bambini di partecipare a un'economia sempre più digital. Circa il 56% di tutti i siti web sono in inglese e molti bambini non possono trovare contenuti che comprendono o che siano culturalmente rilevanti. Esiste anche un divario di genere. A livello globale, nel 2017 ha usato internet il 12% in più degli uomini rispetto alle donne. In India, meno di un terzo degli utenti di internet sono donne.