I Charles Manson di oggi

Al processo la strage di Cielo Drive fu collocata nel contesto di un rito satanico. E’ trascorso esattamente mezzo secolo ma quel sangue continua a ricadere su migliaia di vittime delle sette in tutto il mondo. Il nuovo kolossal di Quentin Tarantino “C'era una volta… a Hollywood”, in uscita in Italia il 18 settembre, ricostruisce uno degli omicidi più efferati della storia americana del Novecento. La “Famiglia” di Charles Manson produce ovunque una raffica di epigoni. “Ora che Charles Manson è morto, non va dimenticato – ricostruisce il Quotidiano.net – La ferocia fine solo alla sua lucidissima follia, resterà come monito per i posteri. L'apice si raggiunse il 9 agosto 1969, in quella che è passata alla storia come la strage di Bel Air. Al 10050 di Cielo Drive, in una villa sulle colline intorno a Los Angeles, Sharon Tate, incinta di 8 mesi, e alcuni amici stavano trascorrendo una piacevole serata. La moglie di Roman Polanski, in quei giorni a Londra per motivi di lavoro, era in compagnia del suo parrucchiere, Jay Sebring, di Abigail Folger, figlia dell'imprenditore del caffè “Folger” e del suo fidanzato Voityck Frykowski”.

La vendetta del guru

La bellissima Sharon Tate e il marito avevano affittato la villa da Terry Melcher. “Non sapevano, e cosa sarebbe cambiato altrimenti, che il produttore musicale tempo addietro aveva prima espresso interesse per alcune canzoni composte da Manson, salvo poi rifiutarsi in un secondo momento di scritturarlo come musicista per la Columbia Pictures – prosegue il Quotidiano.net – E mai potevano immaginare, i coniugi Polanski, che il guru della setta “Family” prorio in quelle lussuose mura di Cielo Drive avesse individuato il simbolo del rifiuto nei suoi confronti. Manson non si sporcò le mani. Pianificò il massacro e rimase nel ranch dove aveva sede la sua organizzazione”. Gli esecutori materiali furono altri membri della “Famiglia”: Charles “Tex” Watson (il comandante designato delle operazioni), Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian. Con loro avevano coltelli, un revolver e una corda di nylon lunga 13 metri. La prima cosa che fecero appena arrivati a Cielo Drive, fu tagliare i fili del telefono per impedire che venisse dato l'allarme. Linda Kasabian non entrò, rimase a fare da “palo”. Gli altri tre scavalcarono la recinzione e puntarono la villa. Proprio in quel momento, stava uscendo Stephen Earl Parent. Era un amico del guardiano, William Garretson, ed era passato per convincerlo a comprare un orologio. Tex Watson gli sparò appena lo vide, uccidendolo. E così ebbe inizio la strage.  

Un pericolo attuale

“Il 50° anniversario della strage di Cielo Drive deve richiamare l’attenzione sul pericolo sempre attualissimo dell’asservimento a gruppi occulti – commenta don Aldo Buonaiuto, animatore del servizio anti-sette della Comunità Papa Giovanni XXIII -. Le sette pescano in ogni ambiente: professionisti, operai, uomini, donne. I fautori, i leader, sono persone tutt’altro che sprovvedute. Sono di livello culturale medio-alto, professionisti in grado di adescare e reclutare persone che per fragilità e debolezza hanno aperto la porta all’esoterismo. Le fragilità sono in tutte le fasce sociali. Chiunque può diventare vittima di una setta. Per problemi di salute si corre ovunque alla ricerca di una speranza. In questi gruppi dell’orrore ci finiscono persone che sperano di risolvere i loro problemi e i guru sono bravi e addestrati ad adescarli nel momento di più alta vulnerabilità e fragilità personale. I mass media e un certo mondo dello spettacolo servono da cassa di risonanza come dimostra la rock star Marilyn Manson, che ha scelto di chiamarsi proprio come il guru satanista che ha ispirato la strage di mezzo secolo fa a Hollywood”. Puntualizza il sacerdote: “Dalla setta di Charles Manson hanno tratto origine centinaia di sigle che si sono ispirate alla cieca violenza e al culto irrazionale della personalità che sono alla base della tragedia accaduta mezzo secolo fa. E' fondamentale che i registi che raccontano questa pagina orrenda della nostra storia recente avvertano la responsabilità di fornire strumenti critici di lettura degli avvenimenti e non finiscano per fare una pericolosa e controproducente esaltazione di vicende che rischiano di provocare un devastante effetto emulativo sulle menti più fragili. La violenza va sempre condannata e va raffigurato al contrario lo strazio provocato alla vita innocente delle vittime, tra le quali nella strage di Cielo Drive anche un bambino nel grembo della sua mamma. In queste ore piangiamo le vite spezzate senza motivo in Texa e Ohio, ricordiamocene quando vediamo sugli schermi le fiction e i film impregnati di violenza”. L’esorcista don Buonaiuto esorta a “distinguere e scernere, però, tra le vittime di una setta satanica, e le persone che hanno problemi di possessione o vessazione diabolica: l’indemoniato va ben distinto dalla vittima delle sette, ma accade che questi due mondi si possano incontrare. Sono persone segnate da rituali satanici e che si sono votati a Satana e alle sue legioni. Ne ricavano ferite spirituali e dell’anima. Sono uomini e donne che hanno aperto le porte al regno di Satana e che hanno lasciato gestire la loro vita”. Don Buonaiuto sollecita l’attenzione delle istituzioni sul fenomeno del coinvolgimento di bambini nei gruppi occulti. “E’ impossibile stimare il numero dei minori coinvolti nelle sette perché ogni gruppo ha una propria ideologia -avverte – In generale un minore può essere coinvolto in una setta in tre modi: o nasce in una famiglia che fa già parte del gruppo o viene condotto nella setta da uno o entrambi i genitori che vengono reclutati da un’organizzazione oppure il minore viene irretito da un adescatore (spesso un parente, un amico di famiglia o un coetaneo) a scuola, negli spazi ludici o sportivi senza che i genitori lo sappiano. In molti di questi casi si arriva al suo rapimento e alla successiva scomparsa”.

Il sangue su un’epoca

Ciò che è accaduto 50 anni a Hollywood è davvero un passaggio d’epoca, la fine dell’innocenza per una nazione e un’era storica. Sulla porta della villa la parola “Pigs”, maiali, scritta col sangue di Sharon Tate. “Molti a Los Angeles pensano che gli anni '60 finirono il 9 agosto 1969, nel momento esatto in cui la notizia della strage di Cielo Drive si sparse come un incendio attraverso la comunità”, scrisse Joan Didion di quella notte di 50 anni fa. Nel 1969, riferisce L’Ansa,  la strage scosse la coscienza di un paese già attraversato da profonde tensioni. Manson è morto in prigione nel novembre 2017 a 83 anni dopo esser stato condannato a morte, sentenza poi commutata in ergastolo quando nel 1972 la Corte Suprema sospese le esecuzioni. Della «Family» tre seguaci, la Van Houten, la Krenwinkel e Watson, restano in prigione, mentre la Atkins è morta in carcere di cancro. Nato e cresciuto in un contesto disagiato, la carriera criminale del folle iniziò con piccoli furti e rapine, con il primo arresto arrivato all'età di 16 anni per aver portato un'automobile oltre confine. Nuovamente imprigionato per un giro di prostituzione, aveva scontato 10 anni nel penitenziario di McNeil Island, nello Stato di Washington, lontano dalla nativa Cincinnati. Qui il mostro aveva iniziato a prendere forma: Manson si interessò alla manipolazione psicologica, all'esoterismo e alla magia nera, creandosi un macabro repertorio con il quale arriva a influenzare, una volta fuori dal carcere, un gruppo di una decina di giovani disagiati i quali subiscono l'influsso del criminale andando a costituire il nucleo centrale della futura Family. Un gruppo di ragazzi che Manson sceglie fra i più soggetti a disagio sociale e desiderosi di rivalsa contro il contesto che li ha scartati: gli stessi sentimenti che annebbiano la mente del folle, musicista fallito dopo essere stato scartato da diverse case discografiche.

Il reclutamento del santone

Attorno a lui Manson aveva radunato quasi cinquanta adepti, da ospitare nel ranch di sua proprietà nella San Fernando Valley e ammaliati non solo dall'influenza del guru ma anche dall'inalazione di droghe come hashish e Lsd. Nell'inquietante tranquillità della villa prendono forma i delitti più atroci che verranno messi in atto dalla setta: nel mirino di Manson finiscono persone ricche, famose, appartenenti a quella classe che, a suo giudizio, lo aveva rifiutato. Fece massacrare il maestro di musica Gary Hinman, ucciso dall'adepto Bobby Beausoleil; ordinò lo sterminio di Leno La Bianca e di sua moglie, Rosemary e, poco prima, spedì quattro dei suoi a compiere la strage di Cielo Drive: un delitto orrendo, reso ancor più macabro dalla presenza di inquietanti parole vergate sui muri con il sangue delle vittime, fra le quali l'enigmatica “Helter Skelter” (espressione riconducibile a una canzone dei Beatles e traducibile come “confusione”, “arrivo del caos” secondo Manson). Quelli che, si dice, fossero i nuovi omicidi in programma non furono mai messi in atto: il procuratore Vincent Bugliosi incastrò Manson e lo spedì a processo, dove si presentò con una X incisa in fronte e successivamente trasformata in svastica. La condanna a morte per tutti i membri della Family venne modificata in ergastolo l'anno successivo, causa abolizione della pena capitale.