Hammond ottimista, ma Juncker…

Una svolta nei colloqui sulla Brexit potrebbe arrivare nei “prossimi giorni“. Lo ha dichiarato il cancelliere dello Scacchiere, Philipp Hammond, ricordando che la Camera dei Comuni dovrebbe votare la prossima settimana, il 27 febbraio, l'accordo modificato di divorzio dalla Ue, che la premier Theresa May sta provando a raggiungere con Bruxelles. “Dipenderà dai progressi fatti nei prossimi giorni”, ha detto Hammond alla Bbc, “i negoziati vanno avanti”. 

Pessimista

Lo scenario di un no deal, secondo Jean Claude Juncker, in ogni caso non è escluso e avrebbe “conseguenze terribili economiche e sociali”. Durante un dibattito al Comitato economico e sociale, il presidente della Commissione – che ieri ha visto nuovamente Theresa May – ha spiegato: “I miei sforzi sono orientati a fare in modo che il peggio possa essere evitato. Ma non sono molto ottimista quando si tratta di questa questione”. Juncker ha sottolineato che gli europei stanno facendo di tutto “per avere questa Brexit in modo organizzato, civilizzato e pensato, ma non ci siamo ancora perché nel parlamento britannico c'è sempre una maggioranza contro qualcosa, mai una maggioranza a favore di qualcosa”.

Disastro

L'uscita del Regno Unito è “un disastro”, ha detto Juncker, sottolineando di avere una certa “Brexit fatigue” (stanchezza della Brexit). “Quando il Parlamento europeo e il Consiglio Europeo avevano deciso di avere me come presidente della Commissione sono venuto a Bruxelles per costruire qualcosa di nuovo o almeno mantenere in vita ciò che funzionava. Prima abbiamo avuto la Grecia e abbiamo dovuto assicurare che la Grecia restasse nella zona euro. Poi abbiamo avuto questa Brexit”, ha spiegato Juncker. “La Brexit è decostruzione, non costruzione. E' il passato, non è il futuro”