GUERRA IN YEMEN: HADI ALLE PORTE DI SANA’A, PRONTA LA RICONQUISTA

I militari del governo yemenita guidato dal presidente Abd Rabbo Mansur Hadi sono ormai alle porte della capitale Sana’a. Secondo fonti locali, le truppe regolari sono giunte nel distretto di Naham a 40 chilometri dalla città. Gli esperti militari hanno promesso al presidente di poter conquistare le caserme dei militari fedeli al deposto presidente Ali Abdullah Saleh sul monte di Naham nei prossimi giorni, ottenendo così un importante vantaggio strategico per la conquista di Sana’a.

Le forze di Hadi hanno ottenuto anche importanti successi nella provincia di Mareb mentre continuano i combattimenti con i ribelli sciiti nella città di Taiz, la cui presa è necessaria per circondare la capitale nelle mani degli Houthi dal settembre 2014. Intanto una lotta parallela a quella con ribelli sciiti è quella condotta da al Qaeda nella penisola arabica (Aqap) che nei giorni scorsi ha conquistato la città yemenita di Azzan (a circa 360 chilometri a sud est di Sana’a) strappandola alle forze filo-governative. E’ quanto riferiscono fonti della sicurezza locali citate dalla stampa araba. Uomini armati a bordo di pickup hanno istituito posti di blocco agli ingressi della città, cingendo d’assedio il consiglio comunale.

Salgono a tre le città yemenite finite sotto il controllo di al Qaeda, dopo che lo scorso anno centinaia di combattenti islamisti si sono impossessati delle città di Zinjbar, capitale della provincia di Abyan, e di Jaar. Approfittando della fragile situazione della sicurezza nel paese – che vede fronteggiarsi da una parte i ribelli fedeli all’imam sciita Abdel Malik al Houthi e le forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, dall’altra le forze governative e una coalizione di paesi sunniti guidata dall’Arabia saudita – il gruppo ha esteso la sua influenza in alcune province del sud, tra cui Aden, Shabwa e Lahj. Diversi veicoli blindati finanziati dai paesi del Golfo entrati in Yemen negli ultimi mesi per fermare l’espansione Houthi sarebbero adesso finiti nelle mani dei miliziani di al Qaeda.