Grosse Koalition, al via le trattative

Dopo il fallimento dei tentativi di formare il cosiddetto “governo Giamaica“, ovvero una coalizione Cdu-Csu, Liberali e Verdi, sono iniziate oggi a Berlino le trattative per dare vita a una nuova edizione della Grosse Koalition in Germania. E per dare finalmente un esecutivo al  Paese dopo le elezioni dello scorso 24 settembre, i partiti hano deciso che si svolgeranno in modo diverso per evitare di perdersi di nuovo nei dettagli. La fine di questi colloqui esplorativi è prevista infatti già venerdì notte, l'esito dovrebbe essere un documento di due pagine, che sarà elaborato su 14 ambiti tematici: una grossa differenza rispetto al negoziato saltato per il passo indietro del capo del partito liberale Fdp, Christian Lindner, che lavorava a un documento finale di 60 pagine. I colloqui sono partiti con un primo tavolo ristretto al quale hanno partecipato solo i leader dei partiti e i capigruppo parlamentari. La riunione, nella sede centrale dell'Spd, è poi stata estesa a 39 negoziatori (13 per ogni partito, i socialdemocratici, la Cdu e la Csu).

“Penso che possa riuscire” ha detto l'ex cancelliera Angela Merkel, leader della Cdu, ostentando ottimismo questa mattina mentre entrava alla prima sessione dei colloqui. “Tuttavia mi è chiaro che nei prossimi giorni abbiamo davanti a noi un'enorme quantità di lavoro da fare. Tutti abbiamo la volontà di svolgere questo compito, e arrivare a un buon risultato”.

Martin Schulz, aveva annunciato di voler restare all'opposizione (l'Spd ha pagato a carissimo prezzo l'alleanza di governo con i centristi, scendendo ai minimi storici) ma dopo forti pressioni, interne e anche esterne – è intervenuto perfino il presidente francese Emmanuel Macron – ha ottenuto dal partito il mandato per provare a formare un nuovo esecutivo con la Merkel. Oggi, a margine dei lavori, ha detto che “un nuovo governo dovrà riformare la Germania e portarla all'altezza del tempo in cui viviamo”. Il risultato è aperto, ha affermato ancora una volta Schulz, aggiungendo tuttavia che “l'Spd non traccia alcuna linea rossa, ma vuole portare molto rosso nella politica tedesca“. La tabella di marcia della “Groko”, ha confermato il capo del partito socialdemocratico, prevede tempi veloci: “in 5 giorni capiremo se sia possibile trattare per una coalizione oppure no”. Il passo successivo sarebbero infatti le consultazioni.

“Dobbiamo capirci” ha detto dal canto suo il primo ministro bavarese e leader della Csu Horst Seehofer. “Non vogliamo cancellare il nostro profilo“, ha aggiunto, sottolineando però di “voler tentare di portare le cose a un buon risultato”. Due giorni fa la Csu ha ospitato Viktor Orban alla sua riunione a porte chiuse a Seeon, e ha coperto le spalle al controverso premier ungherese, annunciando “un rafforzamento della collaborazione” della Baviera con Budapest. Un gesto che non ha portato un contributo distensivo fra i partner. Fra i punti cruciali del dissidio fra Csu e Spd ci sono le politiche sui profughi.