Facebook lancia Libra, la nuova frontiera dell'e-commerce

La missione è creare una infrastruttura finanziaria globale che serva a miliardi di persone in tutto il mondo”: la spiega così Mark Zuckerberg la nuova cryptomoneta “coniata” da Facebook, Libra. Un passo importante nel mondo dell'e-commerce, forse il più importante per il social creato dal giovane imprenditore americano, la prima grande sfida dopo un periodo fatto più che altro di risalita verso la popolarità. La svizzera Libra association gestirà la cryptomoneta, perlopiù simile (nel funzionamento) al Bitcoin ma più semplice e in grado di pagare davvero qualsiasi cosa in tecnologia blockchain: “Vogliamo rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro proprio come accade con le nostre app per condividere istantaneamente messaggi e foto”.

L'utenza

Libra, in sostanza, nasce per rispondere alle esigenze più immediate a livello di acquisti, permettendo anche il passaggio di denaro attraverso le principali app di comunicazione (Whatsapp, Messenger), di fatto spalancando le porte della correntistica bancaria a chi il conto corrente ancora non ce l'ha. Dal prossimo anno, quindi, la creatura di Zuckerberg avrà quasi una moneta propria, arrivando molto probabimente a esercitare una profonda influenza sull'assetto economico mondiale, anche per la possibilità concreta che a utilizzarlo siano miliardi di persone è piuttosto concreta. E il Ceo di Facebook lo spiega chiaramente: “Al momento c’è circa un miliardo di persone che non ha un conto in banca ma possiede un telefono cellulare. Vogliamo rendere l’invio di denaro facile come l’utilizzo delle nostre applicazioni e la condivisione di messaggi e fotografie”. Il passo seguente sarà quello delle aziende, che potranno mettere a disposizione un portafoglio digitale per tutti i clienti e partecipare alla rete da una potenzialità di due miliardi di utenti. Una vera e propria nuova realtà digitale in grado di far circolare denaro come tutti gli altri mezzi tradizionali, anzi, ancora più velocemente, mettendo quindi idealmente nel mirino non solo gli utenti Facebook ma anche il bacino dei potenziali “correntisti” senza conto ma con uno smartphone. Un altro miliardo e 700 mila.