Dipendente Onu sequestrata con il figlio

Giallo a Kabul, dove una ripendente delle Nazioni Unite è stata rapita insieme al figlio. Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia afghana, Basir Mujahid, all'emittente Pajhwok Afghan News, la donna è di nazionalità afghana e lavora per l'ufficio locale dell'Unfpa, il Fondo Onu per la Popolazione.

Dinamica

Accompagnata dall'autista, stava portando il figlio a scuola intorno alle 6 di mattina quando sono tutti scomparsi in una strada del 17esimo distretto della capitale. Le forze dell'ordine ritengono con buona probabilità che l'autista sia coinvolto nel sequestro. Il veicolo è stato trovato nell'area, così come un'altra vettura sospetta, una Corolla, è stata sequestrata dalla polizia nelle vicinanze. Al momento non ci sono state rivendicazioni per il rapimento. Secondo quanto riferito da 1TvNews, che ha citato una fonte ministeriale, una terza persona sarebbe morta nel blitz dei sequestratori. Potrebbe trattarsi dello stesso autista oppure, è questa le versione di un giornalista della Bbc, di un parente della donna rapita. 

Attacco all'hotel

Il questro avviene in una Kabul ancora scovolta per l'attacco all'albergo Intercontinental, portato a segno dai talebani e costato la vita ad almeno 22 persone. L'ultimo bilancio è stato fornito dal portavoce del ministero della Sanità, Waheed Majroh, mentre proseguono le indagini per capire come abbiano fatto i terroristi a violare le misure di sicurezza, affidate tre settimane fa a un'azienda privata. ll portavoce del ministero dell'Interno, Nasrat Rahimi, ha detto alla France Presse che “il commando ha usato pistole, kalashnikov e granate e uno di loro indossava una cintura esplosiva”. La maggior parte delle vittime sono state uccise con armi da fuoco, ma altre sono morte nell'incendio appiccato al quarto piano dal commando terroristico dopo l'inizio dell'attacco. L'attacco è durato oltre 12 ore e si è concluso con tutti e sei i terroristi uccisi dalle forze afgane, con l'appoggio dei militari norvegesi