Dialogo interno: si muove Strasburgo

Il Parlamento europeo si muove per favorire il dialogo interlibico. Nei giorni scorsi una delegazione di Strasburgo, guidata da Inés Ayala-Sender, e composta da Claude Moraes e Fabio Massimo Castaldo, ha effettuato una missione nel Paese nordafricano, la prima dal 2012.

Incontri

 A Tunisi la delegazione, che aveva inizialmente programmato di recarsi a Tobruk, ha avuto colloqui con un gruppo di parlamentari della Camera dei rappresentanti (Hor), guidata dal presidente della commissione Affari esteri, Yousef Aghouri. A Tripoli, gli europarlamentari hanno incontrato il vice primo ministro Ahmed Maitig, il ministro degli Esteri, Mohamed Taha Siala e una delegazione del Consiglio di Stato superiore, guidata dal vicepresidente, Fawzi Oqap. Gli esponenti del Pe hanno inoltre tenuto colloqui con il vice capo dell'Unsmil, Maria Do Valle Ribeiro, con alti funzionari dell'Unsmil, con rappresentanti dell'Oms e dell'Unhcr, nonché con rappresentanti della società civile e capi di missione dell'Ue in Libia.

Conferenza

Alla conferenza stampa tenuta a Tunisi alla fine della missione, Ayala Sender ha dichiarato: “Concludiamo oggi una visita di amicizia in Libia, attraverso la quale intendiamo inviare un forte messaggio di sostegno da parte del Parlamento europeo a tutto il popolo libico. Il processo di transizione libico promosso dalle Nazioni Unite mira a realizzare la riconciliazione, la pace e la sicurezza che tutti i libici sperano e meritano. Dopo tutti i dolori e le difficoltà che hanno sopportato così coraggiosamente, la stragrande maggioranza dei cittadini libici desidera ardentemente un ritorno alla vita normale all'interno di un quadro di istituzioni democratiche che garantiscano il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto. Solo un tale ambiente consentirà la fornitura sostenibile di beni e servizi e ripristinerà le condizioni sociali ed economiche di un Paese così ricco di risorse. Il Parlamento europeo ha iniziato a impegnarsi con tutti i libici e è pronto a sostenere il dialogo nazionale tra di loro”.