Colloqui Yemen: verso una tregua a Hudaydah?

Si starebbe discutendo anche di una tregua nel porto di Hudaydah, sul Mar Rosso, durante i colloqui inter-yemeniti in corso in Svezia e mediati dall'Onu tra ribelli Houthi e forze lealiste sostenute dall'Arabia Saudita. Lo riferiscono fonti vicine ai negoziati citate sia dalla tv libanese al Mayadin, vicina all'Iran e agli insorti, sia dalla tv al Arabiya, finanziata invece dai sauditi.

Sotto assedio

Le fonti riportano che nel quinto giorno di negoziati, che proseguiranno fino a giovedì, il clima è “costruttivo” e le parti sono impegnate “seriamente” nel cercare dei compromessi. Stamani l'inviato dell'Onu, Martin Griffiths, ha presentato una proposta per raggiungere la tregua a Hudaydah, in mano agli Houthi e assediata dalle forze lealiste. Un altro aspetto oggi sul tavolo dei negoziati è la città meridionale di Taiz, controllata dai lealisti ma sotto attacco dagli insorti.

La guerra

In tre mesi, tra agosto e ottobre scorsi, la guerra nello Yemen ha fatto 1500 vittime civili. Ciò, secondo l'Onu, significa, 123 morti o feriti alla settimana. Il 33% erano donne e bambini, di cui 217 morti e 268 feriti. Inoltre, l'Onu sottolinea come nello Yemen, al momento, non ci sia nessun luogo sicuro considerato che ci sono state vittime di attacchi sia in ospedale che nelle case. L'Onu sottolinea che nel Paese “ogni giornata di conflitto infligge nuove sofferenze a una popolazione già piagata”. Le città più bersagliate sono state, in questo periodo, Saada e Hudaydaa. Secondo i dati delle Nazioni Unite dall'inizio della guerra in Yemen sono state 65 mila le vittime tra morti e feriti, di cui 16 mila i morti tra i civili. Dopo quasi quattro anni di conflitto il Paese mostra la più grave crisi umanitaria del mondo, con 22 milioni di persone (circa il 75% della popolazione) bisognose di assistenza e protezione. Inoltre, 2,3 milioni di yemeniti sono stati costretti ad abbandonare la loro terra per migrare all'interno del Paese.