Caso Skripal, mandati di arresto per due russi

Ci sono due mandati d'arresto in relazione al caso di Sergej Skripal e di sua figlia Yulia, avvelenati con del gas nervino lo scorso marzo nella città britannica di Salisbury. Ora, a qualche mese di distanza, Scotland Yard ha fatto sapere di aver raccolto “sufficienti indizi” per l'emissione di un mandato di cattura internazionale nei confronti di due presunti cittadini russi, rispondenti ai nomi di Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, secondo la polizia di Londra connessi all'attentato nei confronti dell'ex spia del Kgb e di sua figlia. Ad annunciarlo Neil Basu, vicecommissario di Scotland Yard, il quale ha spiegato che, molto probabilmente, i due sono arrivati a Londra sotto falso nome.

Le indagini

Al momento, non è stata inoltrata richiesta di estradizione e probabilmente non verrà inoltrata a breve, anche perché sono attualmente in corso verifiche sull'identità dei due presunti agenti inviati, secondo la polizia inglese, per causare la morte dell'ex 007 sovietico. Inoltre, anche in caso di richiesta, attualmente non esiste un trattato di estradizione tra Gran Bretagna e Russia (circostanza che impedì l'estradizione anche per coloro che, nel 2006, furono sospettati di aver avvelenato e ucciso con del polonio radioattivo l'ex spia Aleksandr Litvinenko). Per questo le indagini proseguono esclusivamente sul territorio britannico: ciò che la Polizia ha diffuso al momento, è che i due sospetti avrebbero dormito una notte al City Stay Hotel di Bow road, nell’est di Londra, per poi dirigersi verso Salisbury il 4 marzo. Attualmente in corso approfondimenti sui loro movimenti e per cercare di risalire a eventuali nomi reali, considerando la possibilità (quasi una probabilità) che i due si siano mossi sotto un'identità fittizia.

Il caso di Amesbury

Dal momento che sia Sergej che Yulia Skripal sono sopravvissuti, Scotland Yard ha accusato i due sospetti di tentato omicidio: il gas aveva contaminato, oltre ai due, anche un poliziotto intervenuto per soccorrerli. Inoltre, per giorni i cittadini di Salisbury avrebbero accusato alterazioni e disturbi probabilmente provocati dal nervino (considerato un'arma di distruzione di massa nell'ambito dell'inchiesta e proibito a livello internazionale) tanto che, pochi mesi dopo, una coppia del piccolo centro limitrofo di Amesbury era stata contaminata da un agente patogeno molto simile (il Novichok), il quale aveva provocato il loro immediato ricovero e, qualche ora dopo, la morte della donna, Dawn Sturgess. Un caso che, per ora, non è stato ufficialmente connesso a quello degli Skripal né attribuito ai due sospetti russi.