Cape Town alle prese con una siccità record

Prosegue la crisi idrica che da mesi sta mettendo in ginocchio Città del Capo, seconda città più popolosa del Sudafrica, alle prese con la più grave siccità dell'ultimo secolo.

Siccità

Martedì scorso il governo ha proclamato lo stato di calamità naturale in tutto il Paese. La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, dopo “aver rivalutato la gravità e l'estensione della siccità attuale”. La gestione della crisi è stata affidata direttamente all'esecutivo invece che ai singoli comuni. In un decreto firmato dal capo del centro nazionale di gestione delle situazioni d'emergenza, Mmaphaka Tau, si legge che saranno rafforzate e sostenute le “strutture preposte alla gestione del disastro per attuare piani contingenti e assicurare risposte immediate, misure di recupero e ricostruzione per consentire alle autorità nazionali di far fronte efficacemente alle conseguenze della calamità”. Le tre provincie già dichiarate sinistrate sono quelle di Northern Cape, Western Cape e Eastern Cape. 

Razionamento

A Cape Town il razionamento dell'acqua è stato imposto ai 4 milioni di residenti per tutte le attività della vita quotidiana. A ciascuno è consentito l'utilizzo di massimo 50 litri. In caso di mancato rispetto della misura restrittiva, i trasgressori dovranno pagare multe salate. Il “Day Zero” – quello in cui dai rubinetti non uscira' nemmeno un filo d'acqua – è così slittato dall'11 maggio al 4 giugno. Le riserve idriche sono ormai arrivate 24,9% e calano ogni settimana dello 0,6% circa. Quando si arrivera' al “Day Zero”la popolazione dovrà andare ad approvvigionarsi rifornirsi in uno dei 200 punti di raccolta, nei quali potranno ottenere al massimo 25 litri al giorno a persona. La municipalità di Città del Capo, amministrata dal partito di opposizione dell'Alleanza Democratica, è fortemente criticata per non aver tenuto conto degli avvertimenti di esperti in risorse idriche e per non aver attuato prima misure restrittive. Ad aggravare ulteriormente il quadro sono le accuse di nepotismo e cattiva gestione rivolte al sindaco Patricia de Lille, che ha perso alcune sue prerogative anche nella gestione dell'emergenza siccità.