Boeing, altra allerta: 737 costretto a rientrare

Gravi disagi per il Boeing 737 Max 8, quello della compagnia americana Southwest, costretto a compiere un atterraggio di emergenza nell'aeroporto di Orlando, in Florida, poco dopo essersi staccato da terra proprio dalla ci. L'aereo in quel momento non trasportava passeggeri, in quanto la salita a bordo degli utenti è stata interdetta dalla Faa a seguito dei disastri aerei dell'Indonesia e in Etiopia, entrambi costati un alto numero di morti e avvenuti a pochissimi mesi di distanza l'uno dall'altro. Il volo del 737 Max 8 era partito da Orlando con direzione Victorville, in California ma, subito dopo il decollo, i piloti avrebbero riscontrato un problema al motore, optando subito per il rientro verso Orlando, dove sono atterratti con procedura di emergenza.

Il guasto

Una problematica sulla quale stanno indagando le autorità preposte, a distanza di poche ore dai test effettuati sui Boeing in questione, organizzati proprio allo scopo di verificare le stesse problematiche riscontrate dal velivolo precipitato ad Addis Abeba e in Indonesia, su un modello di velivolo pressoché identico a quello dei due disastri precedenti: secondo quanto riferito dal Times di New York, i piloti avrebbero avuto pochi secondi per spegnere il sistema e impedire che l'aereo finisse in picchiata. Per quanto riguarda il caso di Orlando, a ogni modo, secondo gli investigatori della Federal administration aviation, il problema riscontrato sul 737 Max 8 rientrato in aeroporto sarebbe di natura diversa rispetto a quello che ha causato i disastri di Addis Abeba e del Lion Air.

I test effettuati in questi giorni, spiegano ancora i media americani, avrebbero avuto come obiettivo il testaggio del sensore Mcas, il sistema che permette di uscire dalle situazioni di stallo lasciando, secondo i tecnici citati dalla Cnn, pochissimo margine di errore: “Come originariamente progettato e spiegato – hanno detto – l'Mcas lasciava poco spazio per errori. Le persone che hanno effettuato il test non avevano compreso appieno quanto fosse potente il sistema fino a quando non hanno effettuato un volo su un simulatore 737 Max”.