Bimbi separati dai genitori, l'Onu: “Inammissibile”

Inammissibile”. Così l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Riad Al Hussein, giudica la separazione dei bambini migranti dai loro genitori al confine tra Messico e Stati Uniti. “Il pensiero che qualsiasi Stato cerchi di scoraggiare i genitori infliggendo questi abusi sui bambini è inammissibile”, ha detto in apertura della sessione del Consiglio per i diritti umani dell'Onu a Ginevra. 

First lady sugli scudi

Donald Trump ha, però, ribadito la politica della tolleranza zero sull'immigrazione. “Gli Stati Uniti non diventeranno un campo per migranti e non saranno una struttura per la detenzione di rifugiati. Non lo diventeranno. Guardate quello che sta succedendo in Europa, guardate cosa sta succedendo in altri luoghi: non possiamo permettere che ciò accada negli Stati Uniti”. Eppure la prima a muoversi per sollevare la questione era stata proprio la moglie di Trump, Melania. “La signora Trump odia vedere bambini separati dalle loro famiglie e spera che al Congresso repubblicani e democratici possano infine raggiungere un accordo per varare una riforma efficace dell'immigrazione“, aveva detto alla Cnn la sua portavoce, Stephanie Grisham. Melania Trump “pensa che il Paese debba rispettare la legge ma che debba anche essere governato con il cuore“. Parole ancora più forti sono state spese dall'ex First Lady di un altro presidente repubblicano, Laura Bush, che ha definito il comportamento americano “crudele e immorale“. “Io vivo in uno Stato di confine. Apprezzo la necessità di far rispettare e proteggere i nostri confini internazionali, ma questa politica di tolleranza zero è crudele. E' immorale. E mi spezza il cuore“, ha scritto in un intervento sul Washington Post.

Vergogna 

Intanto è emerso che i bambini separati dai loro genitori sono bloccati in gabbie di metallo costruite all'interno di magazzini: lo hanno denunciato i giornalisti a cui domenica la polizia di frontiera americana, lo Us Border Patrol, ha permesso di visitare Ursula, la struttura allestita nel sud del Texas. I cronisti non avevano l'autorizzazione a scattare le foto (ma qualcuno lo ha fatto) o a parlare con le persone trattenute, ma le associazioni a tutela dei diritti umani hanno definito la situazione – secondo quanto riporta il Guardian – “disumana”. “In alcune gabbie erano sistemati venti bambini, con bottigliette d'acqua sparse dappertutto e fogli di carta stagnola usati come coperte“, si legge nelle testimonianze di chi ha visitato la struttura che ospita oltre 1.100 migranti. “Quei bambini dentro, separati dai loro genitori, sono già traumatizzati”, ha aggiunto il senatore democratico Jeff Merkley. Michelle Brane, direttrice alla Women's Refugee Commission, ha incontrato una 16enne che per tre giorni si era presa cura di una bimba di pochi anni. “Ha dovuto insegnare ad altri bambini nella cella come cambiare il pannolino”, ha raccontato Brane. “Era così traumatizzata che non riusciva a parlare, era sempre raggomitolata”.