Barcellona a ferro e fuoco

L'arresto dell'ex presidente indipendentista catalano Carles Puigdemont in Germania ha scatenato la violenta protesta a Barcellona e in altre località della Catalogna. Dopo le prime manifestazioni, in serata il clima si è infuocato, con lanci di oggetti e scontri con la polizia, barricate improvvisate e cassonetti incendiati. Almeno 101 persone hanno riportato ferite non gravi, fra cui alcuni agenti. Si parla di almeno 6 le persone arrestate a Barcellona, secondo la polizia catalana, mentre cercavano con la forza di avvicinarsi alla sede della rappresentanza del governo di Madrid. Gruppi di manifestanti hanno tagliato il traffico sull'autostrada A2 al confine fra la Catalogna e l'Aragona, vicino ad Alcarras.

Si attende ora la decisione dei giudici tedeschi sull'estradizione, che spetta al land tedesco dove è avvenuto l'arresto di Pugdemont e non alla procura federale. Il presidente del Parlamento catalano, Roger Torrent, ha denunciato in un messaggio istituzionale questa notte un “attacco al cuore della democrazia” e una “involuzione democratica senza precedenti” da parte dello Stato spagnolo.