Articolo 7: Orban ricorre alla Corte Ue

Budapest è pronta a presentare un ricorso al Tribunale di giustizia dell'Unione europea contro il voto del Parlamento Ue della settimana scorsa con cui l'assemblea di Strasburgo ha deciso di avviare la procedura ex articolo 7 per violazione dello stato di diritto contro il governo di Viktor Orban.

Scontro

E' lo stesso primo ministro ungherese, riferisce l'agenzia Efe, ad aver annunciato dinanzi al Parlamento magiaro, l'intenzione di ricorrere contro la decisione dell'Eurocamera. “L'Ungheria sta pianificando di procedere per vie legali su questo caso“, ha detto Orban senza aggiungere altri dettagli. A Bruxelles intanto, si apprende che proprio sulle modalità del voto di mercoledì scorso, la presidenza austriaca dell'Unione ha chiesto al Consiglio Ue un parere legale, in particolare sul conteggio dei voti espressi durante la seduta plenaria: il governo ungherese immediatamente dopo la decisione della Plenaria di Strasburgo aveva espresso dubbi sul conteggio dei voti di astensione e in generale sulla validità del voto, ritenendo che mancasse la maggioranza dei due terzi. Il parere degli uffici giuridici del Consiglio è un atto interno che non ha effetti, spiegano fonti Ue.

In punta di diritto

Fonti del Parlamento europeo ribadiscono che a norma di regolamento le astensioni non contano come voti espressi e quindi la deliberazione dell'assemblea è da considerarsi valida. Nessun commento invece riguardo alla decisione della presidenza austriaca di chiedere un parere legale al Consiglio sul voto: “E' il parere di un ufficio di un'altra istituzione sulla quale non ci intromettiamo”, spiegano le fonti del Parlamento citate dall'Agi. Né sulla eventualità che l'Ungheria ricorra dinanzi al Tribunale di giustizia “si tratta di una decisione di uno Stato sovrano sulla quale ancor meno ci intromettiamo”, aggiunge la stessa fonte.