Arriva la blacklist dei paradisi fiscali

L'Ecofin ha approvato la lista aggiornata dei paradisi fiscali. Il Consiglio dei ministri delle Finanze ha infatti adottato un elenco Ue riveduto delle giurisdizioni “non cooperative a fini fiscali”. 

L’elenco

Oltre ai cinque Paesi già presenti nella black list, l’Ecofin ha aggiunto altri 10 Stati: Aruba, Barbados, Belize, Bermuda, Dominica, Isole Figi, Isole Marshall, Oman, Emirati Arabi Uniti, Vanuatu. L’Italia si era opposta alla proposta di inserire nella lista anche gli Emirati Arabi

Web tax

Nessun accordo è stato, invece, trovato sul testo di compromesso sulla web tax Ue presentato dalla presidenza romena, e quindi si arena ancora una volta l’idea di procedere con una tassa solo europea. I lavori per una tassazione delle imprese digitali proseguiranno quindi a livello Ocse. “Prendo nota dell’opposizione di alcuni Stati membri. Ocse e G20 stanno portando avanti progetti molto ambiziosi e si pensa di concludere entro il 2020. Siamo d’accordo a concentrarci sugli sforzi a livello di Ocse ma dobbiamo essere pronti ad affrontare ritardi all’interno dell’ambito internazionale“, ha detto il presidente di turno dell’Ecofin, il ministro romeno Orlando Teodorovici. “Se nel 2020 si constaterà che l’accordo a livello Ocse richiederà più tempo, il Consiglio potrebbe tornare a discutere la web tax se lo ritiene necessario”, ha aggiunto.

Gli altri paradisi…

Nei giorni scorsi il tema dei paradisi fiscali era stato affrontato in un rapporto/denuncia di Oxfam. L’ong invitava, sostanzialmente, Bruxelles a guardare anche in casa sua oltre che al di fuori dei propri confini. Nel 2015 Italia, Francia, Spagna e Germania – spiega Oxfam – hanno perso un gettito fiscale di circa 35,1 miliardi di euro, che è invece finito per l’80% in Olanda, Lussemburgo e Irlanda grazie ad operazioni sofisticate di spostamento dei profitti. La blacklist della Ong comprende anche Cipro e Malta. L’organizzazione ha spiegato che se l’Unione europea avesse applicato ai suoi 28 Stati membri i criteri usati per identificare i paradisi extra Ue, sulla blacklist sarebbero finiti proprio quei cinque Paesi.