Arrestato l'ex presidente Gayoom

Continua a mantenersi elevata la tensione nelle Maldive, dove nelle scorse ore è stato dichiarato lo stato di emergenza dall'attuale presidente, Abdulla Yameen, a fronte di una grave crisi politica che sta sconvolgendo l'intero Paese e soprattutto la sua capitale, Malé. Nei giorni scorsi, a seguito della decisione della Corte Suprema di liberare i leader dell'opposizione (fra i quali l'ex presidente Mohamed Nasheed e l'ex vicepresidente Ahmed Adeeb), l'intero arcipelogo è stato attraversato dall'onda di una gravissima crisi politica che, in breve, ha destato preoccupazione negli Stati Uniti e anche all'Onu, con il segretario Antonio Guterres a ribadire al Governo la necessità di “trovare una soluzione allo stallo politico nel paese attraverso colloqui a tutto campo, che le Nazioni Unite sono pronte a facilitare”. Nel frattempo, però, le forze presidenziali hanno tratto in arresto l'ex leader del Paese, Maumoon Abdul Gayoom, fratellastro dell'attuale presidente e autore di una politica di governo durata oltre 30 anni. Poche ore dopo, anche due giudici della Corte Suprema sono stati tratti in arresto, Abdulla Saeed e Ali Hamid, per accuse non specificate.

Presidente ed ex presidente

L'arresto di Gayoom è arrivato più o meno in contemporanea alla dichiarazione dello stato di emergenza (che durerà 15 giorni). A rivelare la notizia dell'arresto, diffusa via Twitter, è stata Yumna Maumoon, figlia dell'ottantenne ex presidente, la cui leadership venne interrotta nel 2008 con lo svolgimento delle prime elezioni democratiche dall'indipendenza del Paese dal dominio britannico, arrivata nel 1965. Il pronunciamento della Corte Suprema ha spinto il presidente a schierare l'esercito attorno al Parlamento, arrestando numerosi politici che, nei mesi scorsi, erano sati espulsi dopo aver annunciato il loro passaggio all'opposizione, lo stesso schieramento al quale aveva aderito Gayoom. Le scarcerazioni erano state predisposte in previsione di un processo per tutti i leader oppositori, con la Corte che, ora, potrebbe decidere di procedere all'impeachement per il presidente Yameen.

Preoccupazione Usa

Sulla situazione nelle Maldive si è pronunciato anche il Dipartimento di Stato americano, esternando preoccupazione per lo stato di emergenza dichiarato dal presidente. D'altro canto, gli Usa ritengono “un imperativo” l'attuazione in toto della sentenza della Corte Suprema plaudendone la decisione di rilasciare i prigionieri politici, inquadrando l'operato governativo come un rischio per la Costituzione del Paese e indirizzando il messaggio direttamente  al ''presidente delle Maldive, al governo e ai servizi di sicurezza. Gli Stati Uniti – spiega ancora il comunicato – sono inoltre a favore della libertà di espressione per tutti gli abitanti delle Maldive e chiedono al governo il rispetto di questa libertà fondamentale''.