Al via la riforma monetaria

Tutto pronto in Venezuela per la riconversione monetaria, la seconda degli ultimi dieci anni, voluta dal presidente Nicolas Maduro. Il bolivar forte, attualmente in circolazione, sarà sostituito dal neonato bolivar sovrano, che avrà cinque zeri in meno del precedente e sarà strettamente collegato alla criptomoneta venezuelana denominata Petro. Quest'ultimo, garantito dalle riserve petrolifere del Paese, avrà un valore di 3.600 bolivar sovrani.

Riforma monetaria e non solo

Ma la riconversione monetaria – che prenderà il via oggi, nell'ambito di una giornata non lavorativa e priva di operazioni bancarie elettroniche fino a domani mattina – non è l'unica iniziativa che il governo metterà in atto. Infatti, nel corso delle prossime settimane, verranno adottate modifiche riguardanti il mercato dei cambi, costo del carburante e riorganizzazione del valore degli stipendi. Proprio di fronte a tutte queste novità, l'opposizione ha annunciato che realizzerà uno sciopero generale contro “il pacchetto di misure del presidente Nicolas Maduro”. In una conferenza stampa, ieri, il dirigente del partito di opposizione Causa R, Andres Velasquez, ha sostenuto che “abbiamo deciso di rispondere a Maduro con uno sciopero nazionale di ripudio, disprezzo e malessere totale del popolo venezuelano”. 

La nuova valuta

Il bolivar sovrano avrà monete da 0,50 ed un bolìvar, mentre le banconote avranno il valore di 2, 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 bolìvar, sostituendo le vecchie da 1.000 e fino a 100.000 bolìvar introdotte nel 2016-17.  L'eliminazione degli zeri si  è resa necessaria, fra l'altro, anche per la fortissima inflazione esistente in Venezuela, che secondo il Fondo monetario internazionale (Fmi) potrebbe giungere a fine anno ad 1.000.000%.