Se i movimenti cattolici si unisco per dire no alle armi nucleari

Il mese di gennaio è il mese della Pace, dunque un periodo privilegiato per riflettere e approfondire i temi legati alla pace e alla guerra. Dal 1968 in poi nel mondo cattolico, e non solo, sono state proposte nel mese di gennaio tante iniziative per stimolare la riflessione sui temi che ogni anno, i Pontefici succedutisi, hanno messo a fuoco.

Il mese di gennaio è anche il mese della Memoria, (il 27 gennaio si celebrerà infatti la Giornata della Memoria per non dimenticare il dramma della Shoah), e non è un caso che, sempre in questo mese e proprio oggi, cada il primo Anniversario dell’entrata in vigore (22 Gennaio 2021) del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW) ratificato da una sessantina di Paesi del mondo.

Quest’anno questo anniversario, è segnato anche da un cambiamento particolare nel mondo cattolico: con l’elezione di Papa Francesco e con i suoi interventi, gli appelli per la Pace sono infatti divenuti sempre più specifici e su tematiche sempre più delineate.

Sulle armi nucleari si è passati dall’ampia condanna alla richiesta di interventi più incisivi. Papa Francesco a più riprese ha infatti sottolineato l’immoralità anche del semplice loro possesso, invitando gli Stati a sottoscrivere il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari; la Sua voce si alzata forte e accorata anche contro i produttori di armi e contro chi fa affari con il loro commercio, i “fabbricanti di armi che sono mercanti di morte dovranno rendere conto a Dio”.

Purtroppo il nostro Paese, ad oggi, ha brillato solo per la propria assenza: non solo non ha ratificato il Trattato, ma nemmeno ha partecipato alla discussione in sede di Nazioni Unite; al momento nessun annuncio neppure come “osservatore” alla prossima e prima Conferenza degli Stati parte del TPNW che si svolgerà a Vienna nel marzo del 2022.

Tutto questo ha contribuito a determinare nel mondo cattolico un rinnovato e diverso approccio. Se negli anni scorsi erano singoli movimenti a intervenire, ora si è evidenziata una netta inversione di tendenza. Lo scorso anno ben 44 Presidenti nazionali di realtà del mondo cattolico italiano hanno sottoscritto un documento con la richiesta al parlamento del nostro Paese di ratificare il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari.

E’ poi di pochi giorni fa, l’analogo documento reso noto dai Presidenti nazionali di Acli, Azione cattolica, Pax Christi, Movimento dei Focolari e Comunità Papa Giovanni XXIII dove hanno anche proposto una giornata di approfondimento il prossimo 26 febbraio 2022.

Questa pare senza dubbio la via migliore da percorrere: passare dall’autoreferenzialità, dagli appelli rituali, magari sempre degli stessi piccoli gruppi, ad un coinvolgimento di sempre nuove e maggiori realtà capillarmente presenti nei territori. Il mondo degli artigiani di Pace che da tempo solidale e silenzioso sostiene il tessuto sociale del Paese.

La strada in questa direzione si è avviata nel mondo cattolico e speriamo, sempre più coesa e sinergica, nella società civile da tutte le realtà attive sui temi della Pace e di cui la Campagna Italia Ripensaci è senza dubbio una delle espressioni più rilevanti.

Auspichiamo che queste voci vengano davvero ascoltate e che le istituzioni “non facciano orecchie da mercante” e si possa, piuttosto e finalmente, dar luogo ad un percorso strutturale di concreto confronto.