Perché la povertà riguarda tutti noi

Domani sarà la giornata mondiale dei poveri. Certo non bastano 24 ore per risolvere la piaga della povertà, ma possono essere un’occasione preziosa per riflettere e, perchè no, compiere un piccolo, piccolissimo, gesto personale di solidarietà: la povertà si contrasta con i grandi progetti di politica internazionale ed anche con i gesti quotidiani rivolti a chi ha poco, quasi niente. Purtroppo la pandemia, le difficoltà economiche che ne conseguono, hanno moltiplicato le situazioni in cui le persone hanno bisogno di aiuto per andare avanti: per questo sostenere il prossimo è diventato ancora più urgente.

“La Giornata mondiale dei poveri, anche se limitata nelle iniziative, permane come un appuntamento a cui le diocesi nel mondo guardano per mantenere vivo il senso di attenzione e di fraternità nei confronti delle persone più emarginate e disagiate”. Sono le parole dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione in occasione della presentazione della IV edizione della Giornata. Come ha ricordato Fisichella, il tema della Giornata ruota attorno all’espressione biblica “Tendi la mano al povero” che spesso è più vicino a noi di quanto potessimo immaginare: c’è una parte del mondo che soffre la povertà e un’altra che sovrabbonda tanto da sprecare risorse, ma c’è anche il fratello della porta accanto che non arriva a fine mese, l’uomo che dorme ai bordi della strada perchè ha perso il lavoro e la famiglia che va avanti grazie all’assistenza della parrocchia. Insomma non bisogna pensare che la povertà sia altro da noi e che non ci riguardi. Come ha detto papa Francesco “la povertà assume sempre volti diversi, che richiedono attenzione ad ogni condizione particolare: in ognuna di queste possiamo incontrare il Signore Gesù”. Proprio papa Francesco domani ha voluto che nell’ambulatorio vaticano vi fossero tamponi gratis per i poveri.

“Tenere lo sguardo rivolto al povero è difficile, ma quanto mai necessario per imprimere alla nostra vita personale e sociale la giusta direzione” sono ancora le parole di papa Francesco in occasione della giornata mondiale dei poveri che ricorda nella pratica quella enorme sensazione di pace e benessere chi prova chi fa volontariato tanto da domandarsi chi sia di più a ricevere tra il bisognoso e colui che gli dedica tempo. In una società di relazioni precarie e punti di riferimento fragili c’è bisogno di riscoprirsi fratelli, di appoggiarsi gli uni agli altri e sperare insieme di potercela fare: di poter uscire dalla pandemia e soprattutto saperne affrontare le conseguenze economiche, sociali e spirituali.