La sostenibilità generazionale secondo papa Francesco

natalità

Papa Francesco ha più volte invocato la sostenibilità. Quella “economica. Tecnologica. Ambientale”. Ma anche la “sostenibilità generazionale”. Impossibile, infatti, alimentare la produzione. E custodire l’ambiente. Senza essere attenti alle famiglie e ai figli. La crescita sostenibile, secondo papa Bergoglio, passa da qui. Ed è anzitutto la storia ad insegnarlo. Con la ricostruzione post bellica. A ogni ripartenza è corrisposta un’esplosione di nascite. Quindi per la ripartenza post-Covid, no del Papa ai “modelli miopi di crescita”. Per preparare il domani non serve solo “qualche frettoloso aggiustamento”. Lo dimostrano le cifre drammatiche delle nascite. E quelle spaventose della pandemia. Servono “cambiamento e responsabilità”.PapaL’Istat descrive un “pesante crollo” negli ultimi 5 anni della natalità in Italia. Si è passati dai 18 nati ogni 1000 abitanti della seconda metà degli anni ’60. A 10 nella seconda metà degli anni ’80. Fino ai 7,3 del periodo 2016-2020. Nell’anno 2020 sono nati 404mila bambini. Per il 2021 si stima che saranno 384mila. A colpire papa Francesco sono proprio i tassi di natalità così bassi qui in Italia. Così si perde il legame con il futuro. Come pure la cultura dello scarto porta all’eutanasia nascosta degli anziani. Che vengono abbandonati. Invece di essere considerati come la
memoria collettiva della comunità. Sempre meno il legame con il passato è considerata una risorsa di saggezza per il presente. Quindi Francesco si chiede: quale sarà il prossimo scarto? Ed esorta tutti a fermarsi in tempo. A non rassegnarsi. A non considerare questo stato di cose come irreversibile. Occorre cercare di costruire una società e un’economia diverse. Dove sia al centro l’uomo. E il suo bene. Non il denaro.PapaL’Italia è contraddistinta da un fenomeno che sembra irreversibile. L’invecchiamento della popolazione. In 4.572 comuni (dove risiedono 25,5 milioni di persone) ci sono più ultraottantenni che bambini con meno di 10 anni. A livello mondiale si aggravano, poi, gli squilibri economici. Come dice san Giovanni della Croce: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”. Povertà e misericordia sono al cuore del Vangelo. Di qui la testimonianza del Papa nel compiere con gioia le opere di misericordia corporale e spirituale. Per risvegliare le coscienze assopite davanti al dramma della povertà. PapaD’altronde, testimonia il Papa, la missione di Gesù è proprio questa. Portare consolazione ai poveri. Annunciare la liberazione ai prigionieri di ogni forma di schiavitù. Restituire la vista a chi è curvo su se stesso. Ridare dignità a chi ne è stato privato. Dando prova della capacità di vincere l’ignoranza in cui vivono
milioni di persone. Soprattutto i bambini. Privati dell’aiuto necessario per essere riscattati dalla povertà.