La pace prima di tutto, ma i violenti vanno isolati

Kiev 04/03/2022 - guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: tank russo ONLY ITALY

Una persona animata da buoni sentimenti che ama la vita e i propri simili, al solo sentir sperare e chiedere pace, con il suo cuore ed il suo cervello non può che unirsi con naturalezza a chi proclama questa naturale speranza. Ma è giusto ed efficace proporsi la pace incondizionatamente e senza precauzioni anche con i violenti incalliti che traggono forza proprio da chi si pone da pacifico, completamente nudo davanti a loro? Questo è un dilemma che tormenta “l’uomo di buona volontà” da millenni, che non sopportando il degrado morale e materiale che comporta ogni conflitto, ricerca dai primi segni di inimicizia dell’altro, l’alternativa del dialogo e del compromesso.

Progressivamente, lungo il migliore sentiero della storia, si è stati disponibili a ricercare la pace attraverso la giustizia senza violenza, vivendo dentro standard internazionali dei diritti umani e nel rispetto delle convenzioni internazionali, condizione che si è comunque consolidata progressivamente come l’unico modo per camminare nella storia dei sentieri della convivenza pacifica. Ed allora, gli organizzatori della manifestazione per la pace di sabato scorso, afflitti per l’aggressione condotta da Putin ai danni di bambini, anziani ed adulti in generale, nel disprezzo di ogni convenzione internazionale commessa ai danni del libero ed autonomo Stato ucraino, come possono pensare di risolvere la questione? Che soluzione hanno da proporre per bloccare un seriale aggressore di liberi popoli, che nella sua lucida spregiudicatezza, sferra colpi su colpi su ogni popolo che mira ad assoggettare? Peraltro l’aggressore dell’Ucraina è autocrate di un sistema sorretto da una cerchia di potentissimi ricchi che hanno sottomesso in primo luogo i russi eliminando in svariati modi ogni opposizione democratica e carcerando anche chi issa un cartello per la pace. L’essenziale differenza da fare in questa sporca storia è che c’è un solo aggredito ed un solo aggressore; che la solidarietà all’aggredito viene da tutto il mondo libero e democratico, ed al contrario, con l’aggressore autocrate russo si sono riuniti i suoi omologhi antidemocratici.

La Russia odierna di Putin è un gigante dalle gambe d’argilla, ma potente proprio perché nello scacchiere continentale europeo, per scelte nobilissime ed espiatorie fatte dopo la perdizione della dignità umana raggiunta nella seconda guerra mondiale, ha potuto agire finora come ha voluto senza alcun ostacolo di deterrenza. Non è comprensibile lo scandalo che suscita l’Italia quando con altri europei offrono mezzi, anche militari, affinché gli ucraini possano ancora difendersi. Bisognerebbe preoccuparsi del contrario: questo sì che sarebbe un colpo mortale alla pace.

Infatti “lo Zar” lo ha detto sin troppo chiaro che vuole costruire la Russia imperiale a scapito dell’autodeterminazione altrui. Ed ecco perché l’Europa deve subito darsi un proprio unico esercito moderno rafforzando così la NATO che è un patto tra popoli per la propria difesa: proprio un efficiente deterrente per tenere a bada chi non rispetta le convenzioni internazionali di autodeterminazione dei popoli, per tenere a bada i dittatori di turno che si presentano di volta in volta sulla scena mondiale. Dunque attenti a valutare ogni cosa parte di un sol fascio, è proprio quello che da molti anni alcuni, Putin in testa, con fakes e con “ripetitori” nostrani cercano di affermare per indurci alla confusione, utili solo per le loro oscure trame.