Mille modi di essere papà

Oggi ricorre la festa del papà, un evento poco sentito che passa quasi in sordina senza tanti clamori. Sembra strano ma neanche il business è interessato a questa giornata, quasi suggerendoci di lasciar perdere, di non dare risalto né importanza alla presenza dei padri. Soggetti emarginati ed emarginanti, padri eclissati o sconosciuti, distratti e del tutto assenti nella vita dei propri figli, padri degenerati e violenti, separati alla ricerca di avventure ma profondamente soli, padri padroni addirittura pronti a sopprimere i figli quando non corrispondono ai propri progetti.

L’immagine del babbo è sempre più deturpata da questi brutti modelli, deludenti e portatori di traumi che a volte restano nei figli per tutta la vita. Quante persone avrebbero voluto un padre diverso, amorevole e soprattutto un riferimento sicuro. E invece a quanti è stato ingiustamente tolto da provvedimenti legali o da forzature di parte ottenendo lo stesso nefasto risultato.

Figli che piangono per questa mancanza e che si ritroveranno a ripetere gli stessi errori; un circuito angosciante dove il papà gioioso e realizzato è un miraggio. Invece il padre umile, amico, autorevole per il suo esempio è salute interiore per i propri figli. L’uomo è un vero padre soltanto quando è un vero sposo e quindi un marito fedele. Non c’è dono più bello, per un bambino, vedere i genitori che si amano e si vogliono veramente bene. I figli assorbono tutto dal comportamento dei genitori e anche quando non lo danno a vedere di fatto soffrono terribilmente se non si sentono amati.

Il figlio a tutti i costi, poi, che una certa scienza permette di realizzare è l’emancipazione di una paternità e maternità fittizia, impregnata di egoismo, dove la creatura non viene considerata un soggetto bensì un puro oggetto, che peraltro deve essere perfetto!

Ci sono però anche dei papà stupendi e meravigliosi di cui nessuno parla. Persone splendide perché scelgono la famiglia per sempre, perché non si fanno abbindolare dal demone della lussuria, perché vivono, con sacrifici e libera consapevolezza, la propria missione paterna crescendo i figli nel pieno della gratitudine. La famiglia umana diventa così esemplare anche guardando a coloro che scelgono di diventare papà per chi il padre non ce l’avrebbe mai avuto.

Vorrei fare un mio personale augurio ai tanti padri che ci leggono: non perdete i vostri figli e non barattateli per nessun idolo al mondo. E neanche loro dovete idolatrare. Questi figli hanno bisogno della vostra onestà in tutto. Ai papà che hanno ricevuto il dono della fede dico: non nascondetela sotto il moggio, anzi fatela brillare affinché i primi a riceverne grazia su grazia siano proprio loro.