Lasciate in pace la famiglia

Gli italiani che credono nel valore della famiglia andranno in piazza contro la legge per le unioni civili, quella che porta il nome della senatrice Cirinnà; un ddl che Renzi e il Pd starebbero spingendo con l`obiettivo di votarlo entro l’estate. I tempi sono strettissimi, e  anche la Chiesa con il suo popolo ha deciso di non restare a guardare senza smascherare l’equivoco di fondo insito in questa proposta.

Eh sì, perché al di là di ciò che si vuol far credere, nessuno vuole impedire il riconoscimento dei diritti individuali, l’autodeterminazione, la scelta di coppia. E’ fuorviante porre – come troppo spesso viene strumentalmente fatto – la questione come “omofoba” o “razzista”. Il punto infatti è un altro, e cioè quello di assimilare il concetto di famiglia a qualunque tipo di unione.

Si vuole chiamare matrimonio e famiglia ciò che non è, che non è basato sull’unione di un uomo e di una donna al fine di procreare. Non è solo una questione di fede, ma di scienza. L’unione di un uomo e di una donna sono elementi fondamentali per la nascita di un nucleo che possa dare sopravvivenza all’essere umano; e la diversità tra i due rappresenta quell’arricchimento utile e necessario per lo sviluppo psicologico di un bambino o di una bambina; proprio nell’osservare la diversità si prende coscienza della propria unicità.

La battaglia linguistica in atto, dunque, è fortemente sbagliata. E lo è anche rispetto all’obiettivo che gli stessi promotori vogliono raggiungere, cioè pari diritti di fronte alla legge. Che non vuol dire però formare una famiglia, con ciò che di più profondo questo termine vuol dire: “La famiglia – ha spiegato Papa Francesco – è la cellula fondamentale della società umana. Fin dal principio il Creatore ha posto la sua benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra; e così la famiglia rappresenta nel mondo come il riflesso di Dio, Uno e Trino”.

Secondo quanto anticipato da Askanews, la data del “Family day” sarà il 20 giugno, in piazza San Giovanni a Roma. E’ un’occasione forte per dire “no” alla legge che consente la legalizzazione di vincoli familiari al di fuori del matrimonio uomo-donna. Diritti per tutti, ma la famiglia è un’altra cosa.